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16/06/2014 07:03:00

Salemi. Venuti, nessuno ritardo per il Consiglio. E Lo Castro voleva il figlio assessore

 "Una notizia è qualcosa che qualcuno non vuole si sappia in giro. Tutto il resto è pubblicità." amava ripetere Joseph Pulitzer, il grande giornalista statunitense. Fatte le dovute e ovvie proporzioni, nelle mie cronache ho sempre cercato di attenermi a questo principio. Una scelta doverosa, che spesso però suscita reazioni inconsulte e antipatie personali. Una premessa per ribadire che, nel dare le notizie, non sono spinto mai da disegni preordinati. Spesso rendo noto il conosciuto, come diceva Hegel. Nel senso che metto su carta quanto altri bisbigliano. Quindi, per la convocazione del Consiglio Comunale non c’è nessun ritardo “incomprensibile”, come avevo scritto in un mio precedente servizio, riportando le lamentele di qualche consigliere. Come precisato dal sindaco Domenico Venuti, esso sarà celebrato per la prima volta il 23 prossimo venturo presso il Centro Kim. Si tratta dell’ultimo giorno utile, come previsto dalla legge vigente, perché è stata accolta la richiesta di rinvio da parte di un consigliere impegnato fuori città per motivi personali. Come avevamo riferito, la Giunta è ormai operativa. Ora si conoscono le deleghe che ciascuno di loro ha avuto assegnate. E quindi, in ordine, i Servizi Sociali, la sanità e lo sport affidati a Rosalba Valenti, unica donna nell’Esecutivo; Francesco Todaro sarà il vice-sindaco e si occuperà di Bilancio, Pubblica Istruzione, personale, tributi, attività produttive; mentre, come era facilmente intuibile, la Cultura, il Turismo, Spettacolo, Politiche Comunitarie e quelle Giovanili saranno appannaggio di Giuseppe Maiorana; a Calogero Angelo, infine, sono state affidate le sorti dei Lavori Pubblici, l’Urbanistica, del Cimitero, la Manutenzione, i Rifiuti e, singolarmente ( forse per la sua lunga esperienza) i Rapporti con il Consiglio. Il sindaco si è riservata solo la Polizia Municipale che gli spetta, crediamo, per obbligo istituzionale. Ma è sul fronte politico che le polemiche non sembrano essersi attutite. Come si ricorderà, il coordinatore comunale di “Art.4” Enzo Lo Castro aveva mirato alzo zero nei confronti del neo sindaco Venuti, reo, a suo dire, di non avere mai aperto un tavolo di trattative per mettere al centro della discussione i contenuti programmatici condivisi dalla coalizione e non la spartizione delle cariche. Una presa di posizione inattesa e paradossale al tempo stesso, ove si pensi che “Art.4” è degnamente rappresentata in giunta addirittura dal suo coordinatore provinciale Francesco Todaro, con il ruolo primario di vice di Venuti. Una presa di posizione dura, quella di Lo Castro che non si sa quali effetti pratici avrà, dal momento che il movimento è presente in Consiglio da due rappresentanti. I due Leonardo, Bascone e Costa, seguiranno il coordinatore provinciale o quello comunale? Si vedrà. Ad occhio, ci pare di capire che il loro percorso seguirà strade diverse. Tutto ciò non sembra scalfire minimamente la tenace volontà di andare avanti da parte del primo cittadino. Convinto di non volersi lasciare irretire, come ci ha riferito nel corso di una telefonata mattutina, dalle liturgie (così le ha definite) con le quali avrebbero voluto e vorrebbero condizionare il suo operato, ha tenuto a precisare che terrà sempre lontano le beghe interne dei partiti dai processi amministrativi. “I problemi che attendono una soluzione sono tantissimi” –ha sottolineato, alquanto irritato- e non saranno certo gli avvisi di Lo Castro a bloccare la mia azione amministrativa. Essi mirano solo al ribasso e io guardo in avanti e in alto. Rispedisco al mittente le accuse. Per dirla chiaramente, da lui ho solo ricevuto una richiesta programmatica: due cariche, tra cui quella del vice-sindaco che avrei dovuto attribuire a suo figlio. Richieste esose che non si potevano accettare.”

Qualcuno della vecchia politica, sabato mattina, in vena di battute surreali, ci faceva notare che , analizzando la situazione politica creatasi dopo il risultato elettorale, assegnando, per la prima volta dopo venti anni, la maggioranza assoluto al sindaco, e guardando, uno per uno, con occhio disincantato i singoli consiglieri, difficilmente si avrà in Consiglio una vera opposizione organizzata. La tentazione di salire tutti sul carro del “buon senso”, sarà fortissima. Ad analizzare certe preferenze ottenute ( ben 30 candidati consiglieri da zero a tre voti e tre candidati sindaci che non raggiungono complessivamente i mille voti ) ce ne sarebbe ben donde per ricamarci un bel teorema. Ma a chi giovano i teoremi?

Franco Lo Re