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11/06/2014 04:05:00

Scrive Alberto, sulla corruzione e alcune proposte per sconfiggerla

Questo vuol essere un piccolo contributo sulla più grande piaga, dopo la mafia e la disoccupazione, che attanaglia il Paese.
Questo fenomeno si calcola costi alla collettività circa 50 milioni l'anno e visti gli ultimi eventi la cifra è sicuramente considerata per difetto. Fenomeno, badate, nato forse con l'uomo; episodi tangentari si verificano ai tempi degli Assiro-Babilonesi. Chi più di altri conosce nell'epoca contemporanea, uno sviluppo senza precedenti è l'Italia Repubblicana. Non voglio in queste poche righe fare la storia della tangente dalla nascita della Repubblica ad oggi.
Qui come in premessa mi preme dare dei modesti suggerimenti.
In un periodo di gravissima crisi, che dura ormai da circa 6 anni, con un paese in ginocchio, con una disoccupazione record, un fenomeno di allarme sociale come la corruzione non è più sopportabile. Gli ultimi assalti al denaro pubblico, EXPO – MOSE, ci hanno dato il quadro bi-partisan, semmai ce ne fosse ancora bisogno, del magna-magna italico, ci sono tutti dagli amici di Renzi a quelli di Berlusconi etc...
All'epoca degli anni di piombo e per certi versi nella lotta alle mafie lo Stato emanò una legislazione di emergenza. Per sconfiggere il terrorismo si attuò un'opera repressiva che cercò di fare tabula rasa del fenomeno. Lo stesso si è cercato di fare con la criminalità organizzata, penso al 416 bis cp e al 41 bis O.P.
Sul terrorismo i risultati si sono visti, sulle mafie c'è ancora molto da fare e da scrivere.

Veniamo alle proposte:

REPRESSIONE:
1) Abolizione della prescrizione per i reati di corruzione, concussione, per i reati finanziari (falso in bilancio), per l'appropriazione indebita del denaro pubblico penso al RIMBORSOPOLI degli “onorevoli” regionali;
2) Raddoppio delle pene previste dall'attuale codice penale per i reati di cui al punto 1;
3) Divieto di concessione di misure alternative alla pena detentiva per i condannati definitivi per gli stessi reati...così avremo la certezza che se condannati li aspetta il carcere e non una visita settimanale all'associazione di Cesano Boscone;
4) Impossibilità per gli imputati dei reati suddetti(corruzione, concussione...) di far ricorso ai riti alternativi che comportino riduzione della pena;
5) Non fare rientrare i reati in discussione tra quelli che possono usufruire dei benefici dell'indulto e dell'amnistia. Chissà, a lor signori venga in mente di approvare in Parlamento un provvedimento di clemenza che al solito eviti il carcere a questi delinquenti (vedi Previti e indulto del 2006);

PREVENZIONE:
6) Affissione nei seggi elettorali, in occasione delle elezioni, di tutti i nominativi dei candidati condannati in 1° e 2° grado e degli imputati e naturalmente della lista che li ha candidati;
7) Richiesta e successiva pubblicazione annuale su tutti i quotidiani a diffusione nazionale e sulle reti ammiraglia della RAI e di MEDIASET della situazione patrimoniale degli eletti e dei parenti e affini fino al 6° grado;
8) Ricorso a ditte europee per la costruzione di grandi opere naturalmente con utilizzo di manodopera nazionale;
9) La costruzione di qualsiasi grande opera (valore non inferiore ai 10 milioni di euro) deve avere il consenso delle popolazioni interessate che devono essere consultate con referendum popolare;
10) Eliminazione del contante o minimo uso per soli 100,00 euro;
11) Obbligo per le imprese aggiudicatarie o assegnatarie di appalti pubblici di rendicontare alla Prefettura mensilmente tutti i movimenti finanziari e non di importo superiore ai 5.000,00 euro.

So già che molti garantisti e non obietteranno sull'incostituzionalità di questo pacchetto anti-corruzione, ma tant'è forse è meglio del DASPO per i corrotti proposto da Renzi.

Alberto Pellegrino



Native | 2024-07-16 09:00:00
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