Gentile Direttore,
Ho letto e riletto piu' volte l'articolo "Il Vitalizio di Toto' Cuffaro" di Leonardo Agate sul "diritto' dell'ex governatore Cuffaro di percepire il vitalizio che secondo l'articolista ha maturato e quindi " gli spetta".
Mi sfugge la logica dell'articolista: non si tratta assolutamente di infierire su un uomo gia' in disgrazia ma la nuova norma, proposta dai Cinque Stelle, sarebbe stata, se approvata, una norma eccezionale perche' eccezionale e' il crimine, accertato, di cui si e' macchiato Cuffaro.
Avrebbe potuto significare un inizio, un deterrente per futuri simili reati dei nostri eletti contro la collettivita' perche' di questo si tratta quando si parla di favoreggiamento alla mafia.
Consideriamo solo due cose : primo, la gravita' della colpa e le conseguenze del crimine su tutta la comunita' siciliana, favoreggiamento alla mafia, accertato da un regolare processo, e , secondo, l'origine dei soldi destinati al vitalizio, cioe' soldi della comunita' che, continuando ad elargirli, continuano ad essere un grazie da parte dei siciliani tutti per l'eccellente lavoro svolto dal governatore e per il suo impegno politico diretto al servizio di...?
Mi permetto quindi di dissentire: chi ha votato per mantenere il vitalizio perde di vista la gravita' del reato contro tutti noi( e poi non dimentichiamo mai i morti di mafia) e soprattutto si fa complice della impunita e insindacabile casta dei politici che dovrebbero agire nell'interesse della comunita' e non degli affari delle mafie di riferimento.
L'unico ricorso, l'unico modo di risarcire il danno subito dalla collettivita' sarebbe stato per i nostri rappresentanti all'ARS di togliere almeno il vitalizio..."A futura memoria".
Aurelia Tranchida