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28/05/2014 06:25:00

Inquinamento a Marsala. Processo Sicilfert, la difesa contesta le analisi

“I campioni analizzati non sono stati prelevati con il sistema previsto dalla legge e le analisi, per altro irripetibili, sono state effettuate senza avviso e partecipazione della difesa”. Sono queste le contestazioni sollevate dagli avvocati difensori (Diego e Massimiliano Tranchida, nonché Giuseppe Cavasino) in uno dei processi scaturiti dall’indagine condotta della Guardia di finanza sulla Sicilfert, l’azienda di contrada Maimone che produce concimi lavorando i rifiuti conferiti prima dal Comune e poi dall’Aimeri. L’ipotesi di reato è inquinamento ambientale. Tra i concimi sparsi sui terreni, infatti, sono stati trovati anche rifiuti che nulla avevano a che fare con l’organico. E cioè plastica, pile esauste, siringhe, etc.. L’accusa è quella di avere miscelato materiale di scarto - che secondo le norme vigenti dovrebbe essere conferito in discarica - in terreni agricoli di Marsala e Mazara. Per questo, tra il 2009 e il 2010, furono sottoposti a sequestro preventivo, per un certo lasso di tempo, sia l’impianto industriale che diversi terreni “nella disponibilità” dell’azienda. Imputati sono l’imprenditore Michele Foderà, nonché Antonino, Pietro e Caterina Foderà, Vita Lucia Abate e Caterina Vinci, tutti ex soci o ex dipendenti della Sicilfert. Il processo si svolge davanti al giudice monocratico Bruno Vivona. Adesso, la difesa ha sollevato eccezione di nullità delle operazioni di prelievo e analisi, da parte dell’Arpa, dei campioni. E questo perché i legali degli imputati sono stati tagliati fuori da tali operazioni. Sull’eccezione il giudice dovrebbe pronunciarsi nell’udienza del 27 ottobre, quando verrà ascoltato il consulente tecnico della difesa, l’ingegnere Salvatore Pampalone.



Giudiziaria | 2024-07-23 17:32:00
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