Il 25 maggio i cittadini europei sono chiamati ad eleggere il nuovo Parlamento Europeo, un voto importante per il futuro della nostra Europa.
Gli elettori, con il voto, hanno l'opportunità di cambiare la politica di rigore praticata dell'attuale Governo Europeo che certamente non ha prodotto risultati positivi; dobbiamo essere in grado di eleggere un Parlamento che ha il vero senso dell'Europa, che faccia veramente rispettare i parametri stabiliti a tutti i Paesi Europei, capace di mettere in campo una politica di vero sviluppo e crescita che dia opportunità di lavoro a tutti soprattutto alle fasce più deboli, che abbia il senso della solidarietà che riduca le diseguaglianze, che restituisca ai cittadini e soprattutto alle giovani generazioni tutto quello che a loro è stato tolto, un Parlamento che prosegua il dialogo con gli altri Paesi per garantire la pace nel mondo.
Tutto questo, secondo me, è prioritario e necessario per far ripartire l'economia.
I cittadini, soprattutto i giovani italiani, che a causa della cattiva politica di questo ultimo ventennio, sono stati a "guardare" o hanno manifestare il loro dissenso astenendosi dalla politica, ora per il loro bene devono scendere in campo per dare un voto utile capace di cambiare veramente le cose.
Il voto europeo per gli italiani ha un valore aggiunto se va ad incoraggiare e sostenere il necessario progetto politico di cambiamento che c'è nel nostro Paese.
I giovani devono essere consapevoli che in un Paese dove c'è scarsa partecipazione popolare e poco confronto e dialogo democratico non si costruisce niente di positivo; i giovani devono essere più consapevoli e determinati a dare il loro contributo perché con la loro partecipazione si può sconfiggere la burocrazia che soffoca la crescita del Paese e penalizza il loro futuro.
Nel nostro Paese ci sono molti politici e dirigenti pubblici e non solo, che hanno l'interesse a difendere questo sistema poco trasparente, fortemente burocratico e molto controverso, da cui traggono tutti i vantaggi personali possibili; questo meccanismo mette in ginocchio l'economia e il sistema produttivo del Paese, basta guardare la disuguaglianza sociale e il debito pubblico per comprendere veramente il disaggio in cui viviamo.
Queste persone, egoiste e senza scrupoli, faranno di tutto per ostacolare il necessario cambiamento che serve ai cittadini onesti, ai giovani e a tutta l'Italia che lavora.
Finisco questa lettera, che scrivo come sempre per passione e per rispetto che ho verso i giovani, nella speranza che i suggerimenti segnalati possano essere utili.
Concludo dicendo ai giovani che in un Paese dove nessuno regala niente, devono essere consapevoli che solamente con la politica partecipate si può costruire un Paese migliore, dove è possibile programmare, con maggiori garanzie, un vostro futuro migliore.
Carlo Zerilli
(pensionato)
Marsala 22 maggio 2014