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23/05/2014 06:05:00

Processo per voto di scambio ad Alcamo. 110 cittadini sono parte civile

 In tempi in cui spesso a costituirsi parte civile nei processi per mafia, estorsione, voto di scambio, sono fantomatiche associazioni che nulla hanno a che vedere con la reale difesa di precisi interessi degli associati, fa notizia quello che accade ad Alcamo, dove, al processo per il presunto voto di scambio che ha caratterizzato la campagna elettorale del 201, si costituiranno parte civile ben 110 cittadini. Un record, una cosa mai vista in Italia.  Tra loro ovviiamente in  testa c'è Niclo Solina, che era il candidato sindaco del movimento Alcamo Bene Comune, che è stato sconfitto per una manciata di voti dal candidato Sindaco della corazzata Pd, il medico Sebastiano Bonventre. A seguito dello scandalo, Bonventre prima ha detto che si sarebbe dimesso, poi ha preferito rimanere attaccato alla sua poltrona. Lo scandalo c'è, ed è enorme, perchè al di là dell'esito del processo, quello che emerge dalle intercettazioni,  è un modo tribale di fare politica, con i voti che vengono comprati per un pacco di pasta tramite fantomatiche associazioni benefiche o la promessa di un posto di lavoro come netturbino. Che vergogna. Il movimento di Abc per due giorni ha raccolto adesioni, nella sede di via Barone San Giuseppe, per la costituzione di parte civile nell'udienza preliminare, fissata per il prossimo sette ottobre, per l'eventuale rinvio a giudizio- l'accusa è voto di scambio - di sette alcamesi in merito sempre alle elezioni comunali del maggio 2012.  Risultano indagati Antonio Nicolosi, consigliere comunale dell'Ucd-Psi, l'ex senatore del Partito democratico, Antonino Papania, Massimiliano Ciccia una delle persone vicine all'ex senatore dei democratici. E ancora l'operaio Giuseppe Bambina, il bracciante agricolo Filippo Renda, Ignazio Manno, il geometra Giuseppe Galbo, Giuseppe Milana. 

Sono state 110 le adesioni già depositate in Tribunale «ma non escludiamo di aggiungerne tante altre - dice Niclo Solina - . Ed è la prima volta in Italia che un così gran numero di cittadini si costituisce perché giustamente si sente danneggiato da una elezione che va rifatta».
Anche la giunta comunale ha deliberato di costituirsi parte civile. La delibera è stata votata in assenza del sindaco. Curiosità:  Bonventre non si può costituire perché risiede a Palermo e non ha nemmeno votato per se stesso.
Le indagini dei carabinieri del Nucleo Secondo l'accusa, tramite alcune associazioni, sarebbero stati elargiti generi alimentari a persone in grosse difficoltà economiche per spronarle a votare per Nicolosi. Secondo i militari dell'Arma sarebbero stati anche promessi posti di lavoro all'Aimeri Ambiente.  «Con tale atto Abc dà seguito - afferma Niclo Solina - all'unanime volontà dei propri tesserati che hanno deliberato di partecipare al processo».

Secondo l’accusa gli 8 protagonisti della vicenda giudiziaria avrebbero posto in essere un sistema tale “al fine di ottenere a vantaggio del candidato sindaco Bonventre e delle 5 liste allo stesso collegate il voto elettorale, promettendo somme di denaro nell’ordine di 50 euro per ogni voto a più elettori non meglio identificati”. Sempre secondo l’accusa sarebbe stato promesso ad alcuni elettori, ben identificati questa volta, “in cambio del voto un posto di lavoro all’Aimeri Ambiente”, la società di gestione del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti in città. Secondo la Procura Di Gaetano e Ciccia avrebbero dato man forte all’ex senatore tenendo i rapporti con De Blasi, Renda e Vicari durante la campagna elettorale, “istruendoli su come far votare gli elettori da loro contattati e corrispondendo loro svariate somme di denaro”. Un’inchiesta che avrebbe anche scoperchiato uno scandalo dietro un altro: dalle indagini Di Gaetano e Ciccia, si legge nel provvedimento della Procura, si sarebbero accaparrati, tramite alcune associazioni onlus a loro riconducibili, “consistenti derrate alimentari presso il Banco delle Opere di Carità Sicilia che poi facevano distribuire nel periodo immediatamente precedente la campagna elettorale e fino a quando non avevano luogo le operazioni di voto a famiglie alcamesi non abbienti in cambio della promessa di voto.