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17/05/2014 06:25:00

La sentenza Rostagno, le altre reazioni

 Sono tante le reazioni arrivate dopo la sentenza che condanna all'ergastolo il capomafia Vincenzo Virga e il killer di mafia Michele Mazzara per l'omicidio di Mauro Rostagno. 
"Adesso vado al mare - scrive la figlia Maddalena - ... ho sempre cercato questo, solo questo: che fosse riconosciuta a Mauro la sua battaglia culturale, la sua scelta di rischiare anche la sua vita".  Una nota arriva anche dal Sindaco di Erice, Giacomo Tranchida: "L’Amministrazione comunale ericina, costituitasi al tempo parte civile, non ha materialmente avuto riconosciuta alcuna provvisionale al momento, però credo che la sentenza in se, peraltro pronunciata nel cuore della nostra città abbia, in un certo qual modo, quanto meno simbolicamente, onorato parte di un debito civile e morale di cui gli ericini, i trapanesi e i siciliani onesti, rimangono ancora creditori nei confronti del sistema mafioso e criminale che ha rubato speranze e distrutto affetti seminando morte. Il rimanente debito – per il futuro - deve continuare ad essere oggetto di riscatto del nostro quotidiano agire, avendo sempre vivo il ricordo del passato e di chi, per tutti noi ha pagato a prezzo della propria vita”.

Dopo 26 anni di attesa si è giunti a una importante sentenza che pone un punto fondamentale a un efferato omicidio maturato in un inquietante scenario su cui non è stata fatta ancora piena luce”.
Il segretario generale della Cgil di Trapani Filippo Cutrona commenta così la sentenza della Corte d'assise di Trapani che dopo tre anni di dibattimento ha portato alla condanna all'ergastolo del capomafia Vincenzo Virga e del sicario Vito Mazzara, rispettivamente mandante ed esecutore del delitto del sociologo e giornalista torinese Mauro Rostagno.
“Uomini dello Stato - commenta il segretario generale della Cgil Filippo Cutrona - che avrebbero dovuto favorire il corso della giustizia saranno adesso al vaglio della magistratura per falsa testimonianza. Ciò - conclude - apre uno scenario assai inquietante sul movente e sui possibili intrecci che hanno portato al delitto di un giornalista che con la sua attività e il suo coraggio aveva non solo additato mafiosi ma, probabilmente, scoperto importanti traffici”.

"La sentenza della Corte d'Assise del tribunale di Trapani rappresenta uno spartiacque nella lotta alla mafia in Sicilia.Non solo ha messo la parola fine a 26 anni di bugie e depistaggi,ma ci ha restituito la vera figura di Mauro Rostagno,giornalista coraggioso,capace di svelare il torbido sistema di potere politico-mafioso che teneva sotto scacco l'intera provincia di Trapani." Così Massimo Fundarò coordinatore regionale di Sinistra Ecologia e Libertà. "Nel ringraziare la Magistratura per l'accertamento della verità su questo buco nero della storia d'Italia- continua Fundarò- credo che sia necessario non considerarlo un punto di arrivo.Questa sentenza,per certi versi storica,deve costituire la premessa per fare luce sugli intrecci affaristico-mafiosi,con la complicità di una politica connivente,che continuano a caratterizzare,ancora adesso, la vita economica e sociale della nostra provincia.Solo così- conclude l'esponente di SEL- non renderemo vano il sacrificio di Mauro Rostagno."

Questa invece l'analisi del processo che fa il giornalista Rino Giacalone: 

Non ci sono sentenze che pongono interrogativi ma accertano fatti. Quella per il delitto Rostagno non sfugge a questa regola. Chi usa questa sentenza per riproporre soliti interrogativi deve essere guardato come qualcuno che non vuole la verità e non vuole, come la mafia voleva, la verità sul perchè Rostagno è stato ucciso. Cosa che fa il paio sul fatto che la strategia mafiosa attuata è stata quella di ottenere per anni il disconoscimento dell'esistenza di una mafia forte e potente nella provincia di Trapani. La Corte ha inflitto due ergastoli pesanti. Ha trasmesso atti alla Dda contro 10 testi per presunte false testimonianze. Che appaiono potere essere quelle testimonianze finalizzate, per complicità, ignavia, disattenzioni, a portare il processo lontano dalle responsabilità di Cosa nostra. Le indagini spiegheranno meglio ma l'alveo è quello delle complicità dirette o indirette con Cosa nostra. Chi pensava poi che la perizia balistica fosse debole si è sbagliato tanto che la Corte ha deciso di mandare anche questi alla Dda di Palermo per riaprire il caso di un delitto trapanese dimenticato, quello di Gaetano Pizzardi. Per i giudici c'è anche lì la firma di Vito Mazzara il killer che andava ad ammazzare assieme a Matteo Messina Denaro. Una Corte attenta quella guidata dal giudice Pellino che ha condotto una impeccabile istruttoria dibattimentale. Paradossalmente vien da dire che il trascorrere degli anni dal delitto senza un processo è stata cosa utile, ieri non poteva esserci quella perizia del Dna che ha incastrato Mazzara. Ho sempre detto e lo ribadisco. Questa sentenza, le motivazioni, qualunque fosse stato il dispositivo finale, ma non potevano esserci dubbi sulla responsabilità degli imputati, solo, voglio pensare gli stolti non se ne accorgevano, e voglio pensare solo per la loro stoltezza, questa sentenza nelle motivazioni scriverà una pagina di storia sulla mafia trapanese e sui suoi intrecci che purtroppo non sono ancora dissolti ma resistono. Una sentenza che si è avuta dunque grazie ai giudici Pellino e Corso, ai giudici popolari, a quell'ispettore di polizia, Nanai Ferlito, che si accorse come in tanti anni mai era stata fatta una comparazione balistica, facendo trovare le sovrapposizioni tra il delitto di Mauro Rostagno e altri delitti per i quali Vito Mazzara, e Vincenzo Virga anche, erano stati condannati, per la Squadra Mobile di ieri e di oggi, affidata a Linares e Leuci. Il lavoro dei pm Paci e Del Bene non si è interrotto. E continuerà con la fantastica sinergia che si è creata con le parti civili durante il processo. Avvocati mai silenziosi, Miceli, Lanfranca, Greco, Crescimanno, Esposito. Si continua sull'inchiesta stralcio. mafia e non solo mafia di coppole e lupare. vero. Rostagno ucciso per volere dei mafiosi che lo vedevano come una camurria e per volere dei mafiosi dai colletti bianchi che hanno potuto ucciso Rostagno continuare nelle loro malefatte. Finora la mafia era riuscita a non perdere...da ieri notte ha cominciato a perdere....