16,50 - Nulla di fatto. La Corte di Assise di Trapani per oggi non emetterà la sentenza. I giudici infatti hanno fatto sapere di avere bisogno di altro tempo. L'appuntamento con la sentenza è rinviato a domani a mezzogiorno, o nel pomeriggio. Questa lunga attesa lascia intravedere che sono molte le circostanze non chiare che i magistrati e i giudici popolari stanno approfondendo, soprattutto per quanto riguarda il vero tema controverso di questo processo: la perizia balistica.
08,00 - La Corte d'Assise di Trapani, presieduta da Angelo Pellino, si è ritirata ieri poco dopo le 12 in camera di consiglio nell'aula bunker del carcere San Giuliano per emettere la sentenza nei confronti del boss trapanese Vincenzo Virga e del sicario della famiglia mafiosa Vito Mazzara, imputati nel processo per l'omicidio del sociologo e giornalista Mauro Rostagno, assassinato il 26 settembre 1988 in contrada Lenzi a Valderice. I pm della Dda di Palermo Gaetano Paci e Francesco Del Bene hanno invocato la condanna alla pena dell'ergastolo per i due imputati. I difensori hanno invece chiesto l'assoluzione dei loro assistiti per non aver commesso il fatto. La sentenza potrebbe essere pronunciata oggi.
IN AULA ANCHE INGROIA - L’ultima udienza del processo è iniziata con le repliche delle parti civili e delle difese. Imputati il capomafia trapanese Vincenzo Virga, accusato di essere il mandante, in video collegamento dal carcere di Milano Opera, e Vito Mazzara, ritenuto il sicario, presente in aula. Nell'aula bunker del carcere di Trapani sono presenti la figlia di Rostagno, Maddalena, l'ex compagna Chicca Roveri, e la sorella della vittima, Carla Rostagno. Assistono all'udienza anche l'ex pm e commissario straordinario della provincia di Trapani Antonio Ingroia, che rappresentò l'accusa nelle prime fasi del processo, e una rappresentanza di Libera, parte civile nel dibattimento, e della "Scorta civica Trapani".
LA FOTO E I TESTIMONI - Replicando al pm della Dda di Palermo Gaetano Paci che li aveva accusati di aver introdotto delle suggestioni nel processo – come riporta l’Agi - i difensori si sono soffermati sulla circostanza del mancato riconoscimento fotografico di Mazzara da parte di due testimoni oculari, le sorelle Emilia e Silvana Fonte, che la sera del delitto videro la Fiat Uno con a bordo i killer. Della convocazione delle donne in questura nel 2010 non fu redatto alcun verbale. "Alle Fonte fu mostrata la foto di Mazzara e non fu riconosciuto -ha evidenziato il legale del presunto sicario, Vito Galluffo- Senza pudore alcuno, non è stata fatta alcuna verbalizzazione. E' stata scritta una pagina triste su questo delitto e sulla giustizia. Siamo stati noi della difesa -ha sostenuto Galluffo- a fornire prove certe e serie e non ipotesi congetturali come quelle dell'accusa". La Corte "sta per ritirarsi in camera di consiglio - ha evidenziato l'avvocato Giuseppe Ingrassia, legale di Virga- e non ha il verbale del mancato riconoscimento delle sorelle Fonte". I pm Gaetano Paci e Francesco Del Bene hanno chiesto la condanna all'ergastolo per entrambi gli imputati.