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10/05/2014 06:45:00

Datagate e centrale di Mazara del Vallo. Indaga la Procura di Marsala

 La Procura della Repubblica di Marsala ha aperto un fascicolo sull’attività svolta dalla Telecom Italia Sparkle sui cavi a fibra ottica ad alta velocità che approdano a Mazara del Vallo, in Sicilia. I cavi, che trasportano il traffico internazionale delle telecomunicazioni proveniente dal Sud e dall’Oriente, attraversano l’Isola, arrivano a Palermo, dove ha sede la Telecom Sparkle, società del Gruppo Telecom, e si immergono nel Tirreno, per raggiungere il Continente e da qui, le Americhe.

La Procura della Repubblica ha aperto l’indagine in seguito anche ad informazioni giornalistiche, che hanno riferito sull’attività svolta sui cavi a fibra ottica da parte di ditte super-specializzate. Un’attività che avrebbe suggerito alcuni interrogativi sulla natura e lo scopo dell’intervento. SiciliaInformazioni si è occupata dell’hub siciliano delle telecomunicazioni con dovizia di particolari e riferito sugli interventi di manutenzione straordinaria svolti in Sicilia.

Le indagini sono state affidate ad agenti della guardia di finanza che svolgono attività di polizia giudiziaria per conto della Procura di Marsala.

Sasrebbero state ascoltate alcune persone “informate dei fatti” ed ordinati dei sopralluoghi. Nessuna informazione è finora trapelata sull’esito delle indagini, estremamente delicate e difficili, data la natura degli strumenti adottati dal gestore dei cavi a fibra ottica (soft estremamente sofisticati). La riservatezza sarebbe suggerita anche dal fatto che la Procura di Marsala non avrebbe competenza in materia. E’assai probabile, infatti, che il fascicolo, contenente gli atti e le indagini compiuti, venga inviato alla Dda di Palermo.

L’atività di “manutenzione” straordinaria che ha attirato l’attenzione dell’autorità giudiziaria si sarebbe svolta in autunno dello scorso anno, all’indomani dell’espolsione dello scandalo sull’attività spionistica della Nsa. Scandalo provocato dalle rivelazioni di Edward Snowden, che ha offerto alla stampa internazionale, su tutti il Guardian inglese, documenti sull’attività spionistica esercitata dalla Nsa.

Le rivelazioni di Snowden, peraltro, confermavano le informazioni che da tempo filtrano sui giornali internazionali sulla centralità del nostro Paese nella strategia nella strategia di vigilanza internazionale elaborata dalla Nsa.

L’Italia svolge un ruolo di primissimo piano grazie alla Sicilia. L’Isola ospita lo snodo fondamentale per il traffico di dati provenienti dalle aree di crisi più importanti del pianeta (Medio Oriente e Nord Africa). Transitano attraverso la Sicilia quattro delle 26 dorsali sottomarine del pianeta. Le dorsali siciliani sono indicate con questi acronimi: SeaMe We3, SeaMe We4, Fea e Columbus III.

Il settimanale Panorama, in dicembre dello scorso anno, ha riferito che “l’accesso segreto dell’Agenzia spionistica americana e dei suoi quattro partner anglosassoni (Gran Bretagna, Canada Australia e Nuova Zelanda) avviene attraverso operazioni clandestine o attraverso la cooperazione con governi e società di telecomunicazioni”.

Il governo sostenne, all’indomani delle rivelazioni di Snowden, che il ruolo italiano, quindi siciliano, sarebbe marginale, ma una serie di dati e rivelazioni sembrano dare torto a questa tesi. Un documento reso pubblico da Snowden, confermerebbe la presenza di centri dello Special collection service (Nsa e Cia collegati).

Al Copasir, comitato parlamentare di controllo, è stato affidato, cinque mesi or sono, il compito di accertare se la Sparkle Telecom Italia – presente in Sicilia sia Mazara del Vallo che a Palermo – abbia concesso alla Nsa l’accesso ai cavi a fibra ottica, con l’assenso o meno del governo italiano. E’ infatti l’azienda del gruppo Telecom che gestisce il versante italiano dei cavi.

Ad attirare l’attenzione della Procura di Palermo sono stati gli interventi svolti da ditte specializzate sull’approdo mazarese in ottobre dello scorso anno. Le Fiamme Gialle avrebbero dovuto verificare il tipo di attività svolta. Non è affatto scontato che ci siano riuscite.



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