Milazzo (Pd): "Basta al dominio di capi-corrente. Il partito sia unito come a Marsala"

Rosario Crocetta ha presentato la nuova Giunta Regionale all’Ars. Antonella Milazzo, deputato regionale del Pd, come vede questo nuovo corso?

L’auspicio è che si possa lavorare bene e per tutti i cittadini. Perché a loro importa questo, che si faccia qualcosa. Soprattutto per i pagamenti dei debiti alle imprese, dei lavoratori, di rivedere la formazione professionale. C’è tanta carne da mettere al fuoco e occorre ricominciare a lavorare alacremente.

Ma ci sono state tensioni molto forti in queste settimane. Crocetta ha fatto arrabbiare il segretario regionale del Pd Fausto Raciti. Lei dice “andiamo avanti”, ma si risolve tutto facendo finta di nulla? C’è il caso Fiumefreddo ad esempio…

La direzione regionale deve fare delle scelte. Io da deputato regionale sento il bisogno che il partito mi indichi la linea politica. Non credo che si possa continuare a galleggiare. Il Pd deve essere chiaro, deve decidere se vuole continuare questa esperienza di governo o riconsegnare la Sicilia a chi la governava prima. Ci sono degli interessi e delle resistenze al cambiamento fortissime, e questo è sotto gli occhi di tutti. Dobbiamo giocare la partita convinti, all’attacco. Galleggiare non serve a nessuno, nè al Pd, nè al governo, ma soprattutto non alla Sicilia. Ho chiesto fortemente che si faccia chiarezza all’interno del mio partito. Ho votato Fausto Raciti come segretario regionale proprio per una scelta di unità. In questi ultimi giorni ho invece l’impressione che le correnti e i capi-corrente abbiano ricominciato a dettare legge. E questo non mi sta bene.

Dovrebbero prendere esempio da Marsala. Dove c’è stata una dimostrazione di compattezza del Pd, con il ritorno della pace con l’amministrazione Adamo, in un clima in cui sembrava che tutto potesse deflagrare.

Il chiarimento era dovuto. Quando si è forza di governo, a Palermo come a Marsala, in coalizione con altri partiti è chiaro che ci possano essere dei momenti di incomprensione. Ma il Partito Democratico deve rivendicare il suo ruolo di prima forza della coalizione. Deve parlare con una voce unita, altrimenti non si raggiungono i risultati. Questo è avvenuto all’interno del Pd di Marsala, mi aspetto ora che tutti i soggetti politici e istituzionali facciano valere questo percorso rinnovato, con la proposizione delle nostre idee in linea con i motivi per cui abbiamo votato il sindaco Adamo.

Lei è intervenuta anche sulla questione della Nave Romana di Marausa. Dove la mettiamo?

Non volevo intervenire, in realtà, sulla questione.

Ma alla fine è stata tirata in ballo.

In questa, come in altre questioni, si rasenta il ridicolo. E si rischia di fare un danno al territorio. Le questioni di campanile rischiano di fermare tutto. Abbiamo un reperto di grandissimo valore, pronto all’esposizione, e su cui non si riesce a mettersi d’accordo. Chiedo solo all’assessore regionale quella che ritiene la scelta migliore per tutto il territorio.

Secondo lei quale può essere?

La collocazione al Museo Pepoli a Trapani secondo me è inappropriata. Perchè andrebbe collocata all’interno di un chiostro che andrebbe a rovinare in maniera irreversibile.

Anche perchè il Pepoli racconta un’altra storia, legata ai coralli, quindi sarebbe fuori contesto.

Il Chiostro del Pepoli è magnifico di suo. E andrebbe deturpato dal relitto, perchè è un corpo estraneo nell’ambito dei beni custoditi al Pepoli. Anche la Soprintendenza sostiene che sia inappropriato. Si scelga il posto migliore.

Insomma, non per forza Marsala, anche se le piacerebbe. Tra l’altro su Marsala ci sarebbe un finanziamento per allestire l’esposizione.

E’ un finanziamento regionale che sembrava perduto e che l’assessore regionale Sgarlata ha saputo recuperare. E’ un grosso finanziamento sull’adattamento del Baglio Anselmi e si andrebbe a creare una sorta di percorso navale all’interno del Museo. Ovviamente dà valore a tutto il museo. Però si deve fare presto.