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09/04/2014 07:45:00

Tutti contro Crocetta dopo il varo della nuova Giunta. Pd spaccato

 La nuova giunta regionale, che avrebbe dovuto rendere più coesa la maggioranza, invece, l'ha ulteriormente spaccata proprio alla vigilia della direzione nazionale del Partito democratico, che si riunisce oggi alle 12,30, a Roma, che potrebbe riservare un ulteriore colpo di scena. Da indiscrezioni la direzione nazionale, convocata per esaminare le candidature al Parlamento europeo, potrebbe decidere di inserire nella lista della circoscrizione Sicilia-Sardegna, il senatore Beppe Lumia, escluso dalla direzione regionale del Pd perché parlamentare da otto legislature. Sarebbe il secondo schiaffo per il segretario siciliano del Pd, Fausto Raciti, che aveva chiesto, lunedì sera, a Crocetta di non nominare la giunta e di attendere la direzione regionale già convocata per ieri e rinviata a data da destinarsi, per evitare ulteriori lacerazioni.

La nuova giunta regionale sarà presentata al Parlamento siciliano mercoledì della prossima settimana. Lo ha comunicato all'Aula il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, nel corso della breve seduta di ieri che si è svolta con i banchi del governo vuoti. Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, prima di firmare i decreti di nomina degli assessori, intende attendere i relativi certificati del casellario penale su eventuali carichi pendenti. Ma è già in corso la trattativa per l'attribuzione delle deleghe. Crocetta le ha «politicamente azzerate» e, in teoria, qualcuno dei sei assessori confermati potrebbe cambiare destinazione.
«Il governatore con le sue decisioni - ha detto Raciti - ha partorito non un nuovo governo, ma un governo di sopravvivenza con numeri addirittura più risicati di quello precedente, che rischia di tradursi in costante mercimonio all'Ars. Di questa scelta risponderanno Crocetta e i singoli esponenti delle forze politiche di maggioranza, compreso il mio partito, che hanno scelto di parteciparvi. Il risultato - ha aggiunto - è un governo senza numeri, con minori competenze del governo uscente, nessun programma e mille punti interrogativi sul futuro di questa regione. Con il meschino tentativo di spaccare il Pd, Crocetta e chi lo segue si assumono una gravissima responsabilità politica che non passerà inosservata».


Che la nuova squadra di governo appena nominata possa subire qualche ritocco, lo ha detto lo stesso presidente Crocetta che anche ieri ha chiesto ai cuperliani di indicare il nome del loro assessore. Ma Raciti chiede che sia Roma a fare chiarezza, dopo che l'asse Faraone-Crocetta lo ha messo fuori gioco. Crocetta ha anche chiesto all'Udc di reintegrare in giunta Dario Cartabellotta, apprezzato assessore all'agricoltura. 

Il gruppo parlamentare del Pd, che è composto da 18 deputati, dopo la decisione del presidente della Regione di dare vita al suo secondo governo, per uscire dal recinto in cui i partiti lo avevano spinto, si è spaccato in due: 9 deputati fanno parte dell'area cuperliana; 9 deputati dell'area Dem-Renzi dove, però, almeno un paio di esponenti non avrebbero nascosto il proprio mal di pancia.
Ma non solo il Pd si è spaccato. Forti fibrillazioni vi sarebbero anche nell'Udc, a cominciare dal capogruppo Lillo Firetto e dall'ex presidente della provincia di Trapani, Mimmo Turano che non avrebbero condiviso, insieme con il presidente della commissione Nino Dina e Margherita La Rocca, la conferma nella carica di assessore di Patrizia Valenti e la nomina di Nico Torrisi.

 



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