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03/04/2014 06:34:00

Marsala, i primari Ribaudo e Abrignani accusati di peculato continuato. I particolari

 Peculato continuato è il reato contestato a due primari dell’ospedale "Paolo Borsellino" di Marsala. Si tratta di Giuseppe Ribaudo, 59 anni, direttore dell'unità operativa di Chirurgia generale, e di Michele Abrignani, 62, responsabile di Neurologia. Per il secondo (fratello dell’attuale dirigente generale del Tribunale), la Procura ha già chiesto il rinvio a giudizio (prima udienza preliminare l’8 aprile), mentre a Ribaudo è stato notificato l'avviso di conclusone indagini preliminari, atto che solitamente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. Entrambi sono accusati di avere intascato il denaro versato da diversi pazienti per visite mediche specialistiche ‘’intramoenia’’ effettuate nei loro studi privati. Somme che invece dovevano essere versate all'Asp. A condurre l'indagine, coordinata dal procuratore Alberto Di Pisa e dal sostituto Anna Sessa, è stata la sezione di pg della guardia di finanza presso la Procura. I militari delle Fiamme Gialle hanno effettuato diversi appostamenti nei pressi dei due studi medici privati, individuando i pazienti che vi si recavano per farsi visitare. Ignari degli obblighi dei medici ospedalieri, che hanno un rapporto di ‘’esclusiva’’ con la struttura pubblica di cui sono dipendenti. Interrogate, le persone sottoposte a visita dichiaravano di averse versato il denaro direttamente nelle mani dei due primari. Si scopriva, inoltre, che ai pazienti non veniva detto che dovevano prenotare le visite presso i Cup dell’Asp, dove versare anche le somme dovute. Abrignani è difeso dall’avvocato Paolo Paladino, mentre legale di Ribaudo è Arianna Rallo. Per contrastare il fenomeno, da quest’anno è vietato i medici dipendenti di strutture pubbliche effettuare visite nei loro studi privati. Dovranno farlo in locali messi a disposizione dall’Asp. E’ stata fatta luce, inoltre, su una ‘’prassi consolidata’’ secondo la quale se non ci si sottopone prima a visita nello studio privato, i tempi d’attesa per un intervento chirurgico in ospedale diverrebbero più lunghi. Già in passato la sezione di pg della Guardia di finanza della Procura ha svolto indagini che hanno fatto luce su ciò che non va nella sanità pubblica locale, con sequestro di ambulatori oncologici e apparecchiature radiologiche pericolose per la salute dei pazienti (al vecchio San Biagio), nonché rilevando altre irregolarità al ‘’Borsellino’’. Adesso, i due primari accusati di peculato rischiano, oltre alla condanna penale, anche la sospensione dal lavoro. Il riconfermato direttore generale dell’Asp Fabrizio De Nicola, infatti, viene descritto come un manager ‘’inflessibile’’ sui comportamenti illeciti del personale dipendente. Una vicenda analoga in passato, è accaduta ad un altro medico dell’ospedale marsalese, il chirurgo Giuseppe Maggio, condannato per peculato in primo grado, e assolto nel Dicembre 2013 in appello.  Anche lui, infatti, era accusato di intascare il denaro che doveva essere versato all’Asp. E anche in quel caso a indagare furono le Fiamme Gialle della Procura di Marsala.



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