di Leonardo Agate. Ho letto che al Comune sono stati nominati due Responsabili, uno per il Decoro Urbano e uno per l'Ambiente. Scelta migliore non poteva farsi. Tutti e due i settori soffrono di affronti antichi e recenti. Per fare un esempio, vi relaziono di cosa si vede lungo i muri della parte finale del Cassaro e delle vie trasversali. Ad altezza d'occhio si notano vistosi cavi, penso di ENEL o di Telecom, attaccati lungo i muri delle case, anche di bell'aspetto (le case, non i cavi). Fanno, i cavi, una gran brutta impressione. Non so se i fornitori di servizi continuano ad attaccare i loro cavi come quelli che ho visto in questa sezione della città. Se non lo fanno più, bene. Ma anche queste brutture devono essere eliminate. Vogliamo fare della nostra città una meta turistica? Dobbiamo pensare pure ai cavi lungo le facciate della case.
Non so se basta intimare ai fornitori di servizi di mettersi a posto, o se invece occorrerà pure la spesa del Comune. Ci dovrà pensare il Responsabile al Decoro Urbano. Dovrà pure badare a far colorare le case, le nuove e le vecchie, con colori adeguati alla nostra zona centrale nel Mediterraneo, ed evitare che costruzioni vicine abbiano colori talmente diversi da rappresentare un pugno in un occhio, non solo per i turisti, ma anche per i cittadini.
Fa pure parte del Decoro Urbano rettamente inteso inteso la manutenzione di quelle opere pubbliche o monumenti che per l'incuria sembrano abbandonati alla distruzione. Un esempio? Presto fatto. La Torre Campanaria all'angolo tra il Cassaro e via S. Rocco é talmente decrepita che pensa di crollare. Questa non dovrebbe essere una gran spesa, chiunque la dovesse affrontare. Un'altra cosa che fa a pugni con l'aspirazione a una città decorosa é l'infinito piccolo lavoro per completare il restauro di quello che resta della Chiesa di San Giovannello, in via Andrea D'Anna. Da anni, passandoci di fianco, osservo il cartello comunale che dice che i lavori dovevano essere completati entro il 2010. Il Responsabile Unico del procedimento é il Dott. Francesco Patti, Settore Lavori Pubblici.
Per quanto riguarda la tutela ambientale, la situazione che si trova ad affrontare il nuovo Responsabile non é delle più rosee. Ma gli concediamo fiducia. Se lui - come certamente farà - andrà in bicicletta lungo le coste, si renderà conto che il suo lavoro é essenziale, per rispettare l'aspirazione a diventare una città leader nel turismo e anche la sensibilità dei marsalesi buoni. Sulla costa nord dello Stagnone, nella trazzera che costeggiando l'imbocco della Via Sottomarina conduce ai primi vasi della Salina di San Todaro, il turista amante della natura, ma anche il cittadino che non va solo in macchina il pomeriggio del sabato lungo la litoranea dello Stagnone, si trova davanti a un ostacolo imprevisto. C'é stato un signore che, molti anni fa, ha costruito una piscina dentro il mare. Proprio così, "dentro il mare". Il passeggero che volesse continuare lungo la battigia dalle ultime case di Birgi alla Salina, se é acqua alta non può proseguire, salvo che non decida di attraversare il mare. Incredibile ma vero. Se Giulia Adamo, Sindaco, me lo chiedesse, l' accompagnerei con piacere sul posto.
Un'altra bruttura ambientale si trova dopo la Villa Ombra lungo la litoranea che da Punta Palermo porta verso l'Imbarcadero Storico per Mozia. Vi si vede, prospiciente sulla curva, uno stanzone con un porticato che fa curvare la via. In stato di abbandono. Pericoloso per la circolazione automobilistica. Assurdo urbanisticamente. Schifoso per il resto.
Assieme a questi esempi se ne potrebbero raccontare altri, ma lo lascio fare ai lettori.
I compiti del Responsabile del Decoro Urbano e di quello per l'Ambiente sono notevoli. Vedremo se avranno le palle, o saranno i soliti quaquaraqua'.