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14/03/2014 19:32:00

Sequestro di beni per cinque milioni di euro per l'imprenditore "Bordonaro"

 La Direzione Investigativa Antimafia di Palermo, nel prosieguo della strategia di contrasto alla criminalità organizzata attraverso l’aggressione ai patrimoni mafiosi, ha sequestrato beni immobili all’imprenditore palermitano BORDONARO Giuseppe 55enne, mafioso, libero.

Il Tribunale Sezione MP di Palermo, condividendo appieno l’esito degli ulteriori accertamenti svolti dalla DIA, ha emesso l’odierno provvedimento di sequestro, che va ad aggiungersi ai precedenti Decreti di Misura di Prevenzione Patrimoniale, scaturiti dalla proposta del Direttore della DIA, Arturo DE FELICE.

BORDONARO Giuseppe ha operato, unitamente al padre Salvatore, deceduto, ed ai fratelli Pietro e Benito, nel settore dell’imprenditoria, ed in particolare nella gestione di cave di pietra con produzione e commercializzazione del calcestruzzo, dei conglomerati bituminosi, del cemento, del materiale per costruzioni e del marmo, producendo dalla “cava Bordonaro” uno dei marmi più pregiati e rari, conosciuto come la “pietra di Billiemi”.

Il predetto, a mezzo delle sue aziende e con i “benefici” derivanti dalla sua appartenenza a cosa nostra, ha consolidato la sua posizione in campo imprenditoriale, nello strategico settore degli appalti, così come emerso nel corso delle complesse attività d’indagine svolte nei suoi confronti dal personale della DIA palermitana.

Le risultanze investigative sono state, altresì, suffragate dalle dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia DI MAGGIO Baldassare, GANCI Calogero, CANGEMI Salvatore.

BORDONARO era partecipe al cosiddetto “metodo SIINO” in base al quale, così come evidenziato nel processo denominato “mafia e appalti”, cosa nostra controllava il sistema di aggiudicazione degli appalti, a mezzo di un “tavolino tecnico”, del quale facevano parte imprenditori, politici e mafiosi, e che era diretto dal noto Angelo SIINO, il cosiddetto “ministro dei lavori pubblici” di RIINA Salvatore.

Le vicende giudiziarie che hanno interessato BORDONARO Giuseppe - condannato, con sentenza della Corte d’Appello di Palermo del 2003, divenuta definitiva il 12/04/2007, ad anni 4 e mesi 6 di reclusione per associazione di tipo mafioso - lo indussero a porre in liquidazione tutte le società a lui riconducibili. Nel contempo, le imprese, oggetto di liquidazione o scioglimento, vennero nuovamente costituite, con il medesimo oggetto sociale, ma con la proprietà in capo ai fratelli Pietro e Benito, immuni da pregiudizi penali.

Il vincolo associativo che lega la famiglia BORDONARO a cosa nostra si rileva, altresì, dal contenuto di un “pizzino”, rinvenuto in data 5/11/2007 nella disponibilità dei noti mafiosi Salvatore e Sandro LO PICCOLO, riferibile a dei lavori in subappalto effettuati a Punta Raisi (PA), ove si legge testualmente “BORDONARO – PALERMO – tu sai chi è”.

Ai beni posti in sequestro con i precedenti provvedimenti (quote societari e relativo complesso aziendale, beni immobili, disponibilità bancarie, autovetture di grossa cilindrata ed una imbarcazione), si aggiungono quelli colpiti dall’odierno decreto, consistenti in due ville, cinque appartamenti, sette locali adibiti a box ed un locale adibito ad ufficio.

Il valore dei beni sequestrati è di oltre 5 milioni di euro che, sommati ai precedenti sequestri sempre a carico dello stesso, raggiunge la cifra di 21 milioni di euro. 



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