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11/03/2014 07:28:00

Rinviato a dopo le elezioni il processo per violenza a Nicola Cristaldi

E’ stato rinviato a dopo le elezioni amministrative di maggio il processo che davanti al giudice monocratico Riccardo Alcamo vede imputato il sindaco di Mazara Nicola Cristaldi, accusato di violenza privata, e il capo del suo staff, Rosa Di Giorgi (minacce e ingiurie). A chiedere un rinvio lungo (‘’a dopo le elezioni’’) è stato l’avvocato difensore Baldassare Lauria. La parte civile, rappresentata dall’avvocato Fabrizio Torre (uno dei difensori di Jessica Pulizzi), non si è opposta e il giudice ha rinviato al 17 giugno. In tal modo, Cristaldi potrà condurre la prossima campagna elettorale senza impegni in tribunale. I fatti contestati risalgono al 27 agosto 2011, quando in piazza Mokarta si tenne la manifestazione ‘’Italiana stampa’’, nel corso della quale, l’organizzatore, Frigulti, criticò il sindaco e la sua amministrazione. Poi, in piazza arrivò Cristaldi e ci fu un’animata discussione, nel corso della quale, secondo le testimonianze, il sindaco si scagliò fisicamente contro il Frigulti. Nell’ultima udienza, hanno confermato le precedenti dichiarazioni rese uno dei principali testimoni (la giornalista Jana Cardinale) e l’autore della denuncia: Giancarlo Frigulti.

Non multano e non sequestrano auto, due poliziotti sotto processo, testimoniano investigatori
MARSALA – Il capo della sezione di pg della Guardia di finanza della Procura, Antonio Lubrano, e i marescialli dei carabinieri Pipitone e Bertolino sono stati i primi tre testi d’accusa ascoltati, in Tribunale, nel processo che per omissione d’atti d’ufficio e falso ideologico vede imputati due poliziotti del commissariato di Mazara. Sotto processo ci sono il sovrintendente Vito Pecoraro e l’assistente Vincenzo Dominici. A metterli nei guai con la giustizia è stata una microspia piazzata dai carabinieri di Mazara, per un’altra indagine (prostituzione), su un’auto fermata ad un posto di blocco. E la ‘’cimice’’ ha registrato quanto accaduto al posto di blocco effettuato da Pecoraro e Dominici, che non hanno sequestrato il mezzo (una Fiat Panda guidata da Vittorio Misuraca) nonostante questa fosse priva di copertura assicurativa, né elevato multa per la mancata revisione e per il fatto di circolare malgrado il fermo amministrativo decretato dall’Agenzia delle Entrate. A indagare sulla vicenda è stata la sezione di pg della Guardia di finanza della Procura, il cui responsabile ha svolto gli accertamenti che poi hanno portato al processo.

Processo per furto di energia elettrica, il cognato dell’imputato si autoaccusa
MARSALA – ‘’Il contatore l’ho manomesso io’’. Colpo di scena nel processo al titolare di un bar, il marsalese Tommaso Gesone, accusato di furto di energia elettrica. In suo soccorso, infatti, è arrivato un cognato, che si è autoaccusato. Gesone, difeso dall’avvocato Luigi Pipitone, pare sia titolare del bar solo sulla carta. Il l bar sarebbe, in realtà, gestito dalla sorella e dal cognato. I fatti contestati risalgono al periodo antecedente il settembre del 2010. Il teste, dopo essersi autoaccusato, è stato invitato dal giudice Alcamo a nominarsi un avvocato difensore.



Giudiziaria | 2024-07-23 17:32:00
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Mafia. Processo Hesperia, tutti condannati

 Seppur con la riqualificazione di alcuni capi d’imputazione in reati meno gravi, o con l’esclusione di qualche aggravante, il Tribunale di Marsala, ha condannato tutti i sette imputati del processo con rito ordinario scaturito...