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27/02/2014 07:39:00

Marsala. Lite tra netturbini dell’Aimeri, comincia il processo per accoltellamento

 Approda in Tribunale la lite (con accoltellamento) che il pomeriggio del 16 marzo 2012, in via Stefano Bilardello, vide protagonisti, durante un turno di servizio, due netturbini dell’Aimeri. Imputato, per lesioni personali, è il 51enne Massimo Ingrassia, accusato di avere accoltellato alla testa il suo caposquadra Giacomo Gandolfo Occhipinti. Il coltello, comunque, non fu trovato. Sembra che all’origine del litigio vi sia stata una richiesta di contestazione disciplinare avanzata, alcune settimane prima, dal caposquadra. Al Pronto soccorso, al caposquadra fu diagnosticata una ferita lacero contusa guaribile in 9 giorni. A difendere Ingrassia è l’avvocato Edoardo Alagna, che dichiara: ‘’Anche il mio assistito rimase ferito alla mano destra da arma da taglio. I sanitari del pronto soccorso riscontrarono anche altre varie contusioni’’. Entrambi, infatti, furono trasportati in ospedale dalle ambulanze del 118. Prossima udienza il 18 giugno.

Ex promotore finanziario Banca Mediolanum accusato di riciclaggio.
Altri guai giudiziari per l’ex promotore finanziario della Mediolanum Giacomo Di Girolamo. Stavolta, è finito sotto processo per riciclaggio. Nel 2012, periodo in cui il Di Girolamo lavorava in un centro-scommesse di via dei Mille, avrebbe pagato, secondo l’accusa, una vincita con un assegno di 350 euro poi risultato rubato. In un altro procedimento l’ex promotore finanziario della Banca Mediolanum è indagato per appropriazione indebita e truffa aggravata in concorso, nonché falso in scrittura privata. Secondo l’accusa, Di Girolamo avrebbe raggirato numerose persone che gli consegnavano somme di denaro contante o assegni per investimenti finanziari, per stipulare contratti di pensione integrativa o per essere versati sui loro conti bancari. In parecchie occasioni, però, nulla di tutto ciò sarebbe stato fatto dal Di Girolamo, che si appropriava delle somme. Ad alcuni clienti della banca, inoltre, consegnava denaro spacciandolo per interessi maturati su fondi d’investimento o titoli acquistati con la sua intermediazione. Ma in realtà il denaro sarebbe stato prelevato dai conti degli stessi clienti o di altri correntisti. L’ammontare della truffa è stato quantificato in oltre 220 mila euro. L’indagine è stata condotta dalla sezione di pg della Guardia di finanza della Procura di Marsala e coordinata dal pm Francesca Rago. I fatti contestati sono relativi al periodo compreso tra il 2003 e il 2011. Indagati anche un altro promotore finanziario della Banca Mediolanum, Francesca D’Amico, di 36 anni, che in diversi casi avrebbe agito d’intesa con l’ex direttore, e Stefano Di Girolamo, di 44. Il secondo, maresciallo della Marina militare, si sarebbe appropriato di un paio di assegni che il fratello Giacomo Di Girolamo aveva ricevuto da clienti della banca.