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20/02/2014 05:57:00

Renzi e l’idea Paese

Molti sicuramente martedì sera avranno seguito il Festival di Sanremo. Peccato! Si son persi

"Bersaglio Mobile" su La7. Interessante il confronto tra Giachetti (PD) e Di Maio (Mov. 5Stelle) e una bellissima intervista di Alan Friedman a Matteo Renzi sulla sua visione futura dell’Italia. L’intervista è stata realizzata alla fine dello scorso novembre. E’ con questo progetto politico che Renzi si è presentato alle primarie. E’ con questo progetto che le ha vinte, ed è per realizzare queste trasformazioni necessarie alla ripresa, non solo economica, ma anche culturale e di valori, che è stato votato con tanta affluenza.

Renzi è il primo politico, in questi ultimi 20 anni, che ha un'IDEA-PAESE, che dimostra carisma e determinazione. Per ogni punto o problematica affrontata, risultavano convincenti le sue risposte. Dopo aver ascoltato l’intervista, dove sono stati affrontati tutte le problematiche del paese Italia, ho subito pensato che, se qualcuno dice ancora che Renzi non ha idee, o è ignorante (ma, se è un politico, non può permettersi il lusso di esserlo) o è in mala fede. Ai politici che negli ultimi decenni, sempre gli stessi in ogni schieramento politico, hanno solo blaterato inutilmente, Renzi spiegava con entusiasmo e determinazione il suo programma. E’ questa carica di vitalità che ha impaurito gli alti esponenti del suo partito, temendo di essere scalzati dai loro scranni dove stavano comodamente seduti da decenni. Renzi li ha costretti a prendere coscienza che i tempi sono cambiati, che la loro cattiva politica ed i loro peccati di omissione, avevano portato i propri elettori a rivolgere lo sguardo e convogliare i voti altrove, cioè al movimento di Grillo. Ma è bene ricordare ai difensori della “vera sinistra” che è proprio grazie alla mancanza di opposizione e di denuncia della sinistra che abbiamo avuto Berlusconi al governo per così lungo tempo, oltre che ringraziare Bertinotti, che nel lontano 1998 spinse alle dimissioni il primo governo dal 1947 appoggiato dall'intera sinistra con ministeri affidati a inquilini di Botteghe Oscure. Se non avessero lasciato solo Prodi, adesso l'Italia sarebbe diversa. Spero che NON debba ripresentarsi più l'occasione di ringraziare qualcuno che si erge a difensore dei valori della vera "sinistra", che non accetta di confrontarsi per far fronte ai bisogni del paese, mentre lascia che gli uomini migliori, pochi, vengano buttati giù dal balcone. Siamo immobili a guardare quella palude, dove per anni, hanno convissuto zanzare che si nutrivano a piccoli morsi del sangue di gente comune, rane che continuavano a gracidare, facendo solo rumore, e caimani pronti a sbranare le prede che incautamente si avvicinavano a loro. Renzi è stato l’unico a ribellarsi, organizzando la Leopolda. Ed è sotto gli occhi di tutti come era “ben visto” dai leaders del suo partito. Tutti si lamentano se la politica non fa niente, ma se qualcuno, come Renzi, comincia a programmare il futuro, viene immediatamente criticato e definito ambizioso.
Renzi ha bisogno della parte migliore del popolo italiano per realizzare quelle riforme che potranno far uscire l'Italia dal pantano che politici incapaci hanno creato e mantenuto immutato per mantenere i loro privilegi. Io mi chiedo: questa gente che critica Renzi dov'era in questi ultimi 20 anni? Quando nel ’92 Amato fu costretto al prelievo forzoso dai conti correnti degli italiani, c’è stato qualcuno che ha pensato di tagliare le spese della politica o degli stipendi dei vari manager che, nonostante portassero le aziende italiane allo sfacelo, si prendevano pure buonuscite miliardarie? E quando venivano impoverite le pensioni della gente comune o venivamo smantellati i diritti dei lavoratori e creata quella giungla del precariato, come non capivano che tutto ciò avrebbe impoverito il paese? Non ci vuole nessun premio nobel per capire che, se si impoverisce il ceto medio, il paese crolla. Eppure è quello che hanno fatto per anni senza che nessuno gridasse allo scandalo o alzasse un grido di allarme. Tanto, i loro privilegi, chi li poteva toccare? Tutti a blaterare sulla legge elettorale, ma solo Giachetti ha fatto lo sciopero della fame per costringere i politici a parlare di legge elettorale. Gli altri, mi pare, tacevano, non minacciavano "costruzioni" di nuovi partiti di sinistra "vera". E' molto facile criticare, ma se nessuno fa niente, o meglio, fa solo pasticci, bisogna mettere al suo posto gente competente e che abbia carisma. Non possiamo più permetterci di perdere tempo, né uomini.

 

Patrizia Bilardello



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