Non posso che manifestare grande amarezza per l’offensivo articolo riportato dalla testata giornalistica Marsala.it - Tp 24 in data 4 febbraio dal titolo “La guerra dei licei tra Salemi e Partanna. Dura nota di Basile. Dietrofront di Catania.”.
Preciso di ritenere il contenuto offensivo non soltanto nei confronti della mia persona ma anche e soprattutto rispetto ai ruoli delle istituzioni e dell’attività politica dei soggetti che hanno ricevuto il mandato politico – istituzionale secondo legge.
Trovo puerile e riduttivo avere potuto pensare che, la seria problematica del dimensionamento della rete scolastica del nostro territorio possa diventare oggetto di bagarre e di conflitti mediatici tra soggetti, che sono stati investiti legittimamente del ruolo di interpretare le esigenze della comunità che rappresentano.
Considero offensivo già lo stesso titolo dell’articolo che assurge la problematica scolastica ad una guerra tra contee e feudatari. Ciò dimostra l’arcaicità dei contesti in cui è stato pensato l’articolo, frutto di una miscela di dichiarazioni fatte in tempi e in contesti completamente diversi, che non solo non rispettano la cronologia, ma che omettono anche concetti che erano stati da me espressi in maniera chiara.
Mi chiedo “Sono questi i messaggi che lanciamo alla società civile?” I diritti dei cittadini ridotti ad oggetto di bagarre politiche? Di guerra mediatica?” E’ questo che sappiamo offrire ai nostri cittadini?”
Ritengo l’articolo offensivo anche nei confronti dello stesso Commissario Straordinario che avrebbe assunto a posizione di rimprovero verso le istituzioni partannesi, e che viene quindi coinvolto in “questo assurdo gioco di buoni e cattivi"
Considero l’articolo offensivo anche e soprattutto nei confronti del sottoscritto.
Nego di avere fatto “dietrofront” su nessuna delle mie posizioni o affermazioni. Confermo che la mia volontà espressa in sede di conferenza provinciale è stata travisata, solo nella parte inerente l’accorpamento tra l’istituto Garibaldi e l’istituto Giovanni Paolo II in quanto il sottoscritto ha proposto che il primo accorpasse il secondo, considerato che il Garibaldi risulta avere un numero di alunni maggiore rispetto al Giovanni Paolo II.
“Restano comunque validi tutti i punti riguardanti la mia proposta che ricordo essere stata votata all’unanimità.”
E’ palesemente evidente che il sottoscritto si è lasciato guidare nell’espressione del suo pensiero solo ed esclusivamente dal criterio oggettivo dei numeri.
Al di là di ogni posizione personale, liberamente e rispettosamente assunta, è convinzione del sottoscritto che i dati oggettivi sono il punto di partenza di cui tenere conto in ogni azione di amministrazione della collettività.
Concludo dicendo che il sottoscritto ha sempre avuto un ideale nobile ed alto della politica e che non si è mai lasciato prendere dai giochi di bassa politica. La politica, quando è fatta con dignità e senso del dovere nobilita l’uomo, perché è vissuta come servizio a favore della gente.
Nicolò Catania
Sindaco di Partanna
Quella dei licei di Salemi e Partanna, non credo che si tratti di una storia di campanilismi. Essendone dotati entrambi, il risultato sarebbe di parità. E’ sul versante della politica ad esserci invece una oggettiva disparità. Per la vicenda dello scioglimento, Salemi sembra apparire più debole e quindi soccombente. L’articolo voleva evidenziare solo questo aspetto, senza l’intenzione di volere offendere alcuno. Prova ne è che nessuna voce si è alzata da parte dello schieramento politico salemitano, come se ci fosse stato un tacito assenso. Ho infatti sottolineato nell’articolo l’eccezionalità del Comunicato Stampa da parte della Commissione Straordinaria di Salemi. Una dichiarazione del Sindaco di Partanna Nicola Catania, rilasciata al Giornale di Sicilia il 3 febbraio, era apparsa una mano tesa e la volontà di gettare acqua sul fuoco, alla ricerca di un dialogo, laddove espressamente accenna ad un “ equivoco, generato, presumo a causa, di un errore di trascrizione del verbale o di errata interpretazione delle mie dichiarazioni”. Spiace che sia stato interpretato in maniera diversa. (flr)