Sono passati 31 anni dall’uccisione del giudice Gian Giacomo Ciaccio Montalto. Ieri il magistrato ucciso dalla mafia è stato ricordato a Valderice, in un’iniziativa promossa dall’amministrazione comunale al Molino Excelsior. L’incontro è stato moderato dal giornalista Gianfranco Criscenti. Hanno partecipato le scuole e prezioso è stato l’intervento di Marene Ciaccio Montalto, figlia del magistrato assassinato dalla mafia. “La mafia non ha ucciso solo mio padre. Con lui siamo morti un po' anche noi. Spero che i ragazzi possano un giorno cambiare le cose. La mafia è violenta. La morte di mio padre è stata per me, mia madre e le mie sorelle una esperienza terribile. Può capitare di perdere un genitore prematuramente ma non si può accettarlo quando viene ucciso per avere svolto il suo dovere” ha detto Marene.
“Abbiamo voluto lanciare un segnale chiaro con questo incontro – ha detto il sindaco di Valderice Mino Spezia. Riteniamo che uno dei compiti essenziali della scuola sia quello di educare i giovani alla legalità per costruire comunità migliori rispetto a quelle del passato”.
La manifestazione poi è proseguita con la messa in scena della “Produzione Tangram Teatro Torino” de “Il Testimone”, nonchè letture di considerazioni di Ciaccio Montalto e sulla legalità ad opera degli attori Tiziana Ciotta e Michele Morfino e recite di poesie tratte dalla raccolta di Germana Bruno “Chi fa per tre fa per sè, per me e per te”. Poi l'esibizione del coro della scuola media «Mazzini», diretto da Caterina Messina.