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23/01/2014 00:59:00

I pupi siciliani a Roma

L’Auditorium Parco della Musica di Roma ha ospitato, durante la prima settimana di gennaio, il folklore e la tradizione siciliana degli spettacoli di Mimmo Cuticchio. Il ciclo, con l’alternanza di due seguitissimi spettacoli, ha concluso la residenza artistica del maestro presso l’Auditorium. 

Nel caratteristico teatro delle marionette siciliane si affrontano temi epici quali la lealtà, il coraggio, l’onestà, insieme a storie d'amore passionale e sincero; il tutto condito dalla magia di diavoli e draghi. Come dal 1933, data dell'apertura del primo Teatro dei Pupi a Palermo, i Cuticchio utilizzano marionette di legno con volti decorati a mano e articolazioni snodabili, all’interno di appropriate scenografie artigianali. Oltre agli antichi burattini, vero protagonista è il cunto che si alterna alle musiche tradizionali. Una meraviglia artistica, tanto che l'Unesco ha iscritto l'Opera dei Pupi tra i Patrimoni Orali e Immateriali dell'Umanità.
La tradizione dei pupi nasce nella seconda metà del 1800 e si distingue nettamente da altri teatri di burattini. Prima di tutto per le fattezze dei pupi, le loro meravigliose armature e le tecniche di movimento. Poi per le storie narrate, legate agli eroici paladini di Carlo Magno e alla lotta in difesa della cristianità. I pupari, infatti, conoscono a memoria l’intero repertorio epico-cavalleresco della chanson de geste e le opere di Ariosto, Boiardo e Tasso.
In un mondo ideale in cui alla nobiltà di casato corrisponde un’esemplare nobiltà d’animo, primeggiano i sentimenti. L’amore, spesso a prima vista, puro e tenace, ostacolato da mille contrarietà. La fedeltà dei cavalieri verso l’ideale cristiano, la fratellanza dei paladini, l’onore e il rispetto per gli avversari. Onnipresente l’elemento magico che ha il compito di alleggerire il tono serioso dei racconti. Personaggi buffi e spaventosi, creature meravigliose, streghe benevole e maghi inquietanti passano in scena alternando la storia alla magia, la realtà al sogno.
All'interno del ciclo “Natale all'Auditorium”, i pupi sono stati protagonisti di Astolfo nell'isola di Alcina (3, 4, 5 gennaio 2014) e Quaderno di danze e battaglie dell'Opera dei Pupi (6 gennaio 2014).
In Astolfo il protagonista è Ruggiero che si reca presso l’isola della maga Alcina per liberare il paladino, focoso e impulsivo, da una maledizione che lo ha trasformato in mirto. Il valoroso eroe, sciogliendo l’incantesimo di Astolfo, riesce a far tornare alle sembianze umane un intero esercito di cavalieri bloccati dalla cattiveria della maga. Alla storia si intreccia l’innamoramento di Ruggiero per Bradamante, la bellissima donna guerriero, forte e ardimentosa, presente anche in molte altre rappresentazioni.
Il Quaderno di danze e battaglie, scritto da Giacomo Cuticchio, figlio del maestro Mimmo, è consigliatissimo perché è uno spettacolo nuovo rispetto ai precedenti: alle voci recitanti si sostituisce interamente la musica di sax, corno, violoncello, pianoforte.
L’assoluta originalità di questi due spettacoli, rispetto al teatro dei pupi che si vede a Palermo, sta nel fatto che qui all’Auditorium la messinscena è svelata. I pupari, vestiti di nero, stanno dritti sul palco, davanti alle scenografie, in modo da mostrare al pubblico i meccanismi dei pupi e i loro movimenti. Inoltre, al tradizionale pianoforte a cilindro, si sostituisce la musica dal vivo e la piccola orchestra rende l’atmosfera ancora più coinvolgente e avventurosa. Le musiche sono tutte composte da Giacomo Cuticchio ed eseguite dal suo Giacomo Cuticchio Ensemble.
Ciò che si ripete, dalla Sicilia a Roma, e persino fuori dall’Italia - il 4 dicembre 2013 all’interno della rassegna Suona Italiano, il Teatro dei Pupi è andato in scena alla Fondation Royaumont di Parigi – è la leggerezza, il calore delle vicende umane e la bravura di un artista, Mimmo Cuticchio, che affabula per ore il suo pubblico.
Stupore per i più piccoli, allegria per i grandi, i pupi hanno sempre successo. In un crescendo di azioni, mai volgare, piuttosto didascalico per i più giovani, il cunto nobilita la tradizione popolare siciliana e la tiene viva nel tempo.
Infine, per chi volesse ripassare un po’ di Storia o mostrare ad un turista qualcosa di tipicamente siciliano, si consiglia lo splendido Museo Internazionale delle Marionette Antonio Pasqualino a Palermo, nella zona del centro storico, per ritrovare pupi e marionette originali, testi, documenti e tutto l’incanto degli antichi teatri popolari.

Sabrina Sciabica



Native | 2024-10-02 09:00:00
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