Salvatore Coppola (Trapani 1951-Palermo 2013) è stato uno dei protagonisti della cultura siciliana degli ultimi trenta anni.
I libri della sua casa editrice fondata nel 1984 hanno costituito l’ossatura di un catalogo che si è arricchito ogni anno di autori importanti e autorevoli, legati tutti da un sincero spirito antimafia.
Una rete che ha coinvolto scrittori italiani e americani (Antonio Fragola, Gaetano Cipolla), artisti internazionali come Nicolò D’Alessandro, parolieri del calibro di Pino Romanelli, talenti della scrittura e della musica come Marilena Monti, narratori come Salvatore Mugno, Giacomo Pilati, Rocco Fodale, Daniela Gambino, Ninì Ferrara, Salvatore Di Marco, Ignazio Apolloni, Pasquale Marchese, poeti come Salvo Ognibene, Piero Carbone e tanti altri. Una rete.
E lui lì dietro a cucire le maglie sottili del cambiamento per avanzare una idea, una ipotesi, per allargare un buco, per preparare un progetto di rinascita culturale.
I suoi pizzini hanno smitizzato i miserabili pizzini di Provenzano , consegnando a pochi euro brevi racconti intrisi del piacere della legalità, uno strumento straordinario di comunicazione fra gli operatori della società civile, volontariato e tutti gli altri protagonisti del mezzogiorno onesto e laborioso.
Un’idea facile ed economica che è servita a finanziare le attività delle associazioni antimafia Salvatore Coppola ha dedicato tutta la sua esistenza alla diffusione dei suoi libri, promuovendo la cultura perfino in zone emarginate dai circuiti editoriali come Scampia; qui ha fondato una piccola succursale della casa editrice .
E’ stato un militante della cultura che ha sacrificato la sua vita, le sue risorse economiche per offrire agli altri la possibilità di raccontare storie, denuncie, testimonianze.
Trapani vuole ricordarlo intestandogli uno spazio all’interno della Casina delle Palme, sede storica di incontri e di dibattiti, di musica e di spettacoli.
Un luogo aperto alla città, per fare rivivere lo spirito di questo gigante della cultura siciliana.