Un avviso conclusione indagini (atto che solitamente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio) è stato notificato dalla Procura di Marsala al titolare del cantiere navale Parrinello. Cantiere definitivamente dissequestrato poco prima di Natale. I sigilli erano stati posti in ottobre dai militari del locale ufficio circondariale marittimo per le <irregolarità> riscontrate. Il sequestro (preventivo) scattò per violazioni di norme in materia di sicurezza sul posto di lavoro, per impianti (elettrici, etc.) non a norma, sforamento della concessione demaniale, mancato adeguamento alle norme anti-inquinamento. Su istanza degli avvocati Vito Cimiotta e Stefano Pellegrino, successivamente la Procura dispose prima il dissequestro parziale (per consentire al titolare di mettersi in regola) e poi quello definitivo. I titolari del cantiere si sono difesi affermando che già da anni erano stati installati gli impianti anti-inquinamento, riciclaggio e depurazione delle acque che scaricano a mare. I Cantieri Parrinello, assieme ai Cantieri Bonanno, questi ultimi acquisiti dai primi da un paio d'anni per cessata attività, sono strutture che hanno fatto la storia della cantieristica marsalese e ormai sono l'unica struttura che si occupa della costruzione e rimessaggio dei motopesca e barche in legno. Il titolare, Antonino Parrinello - padre dell’ex consigliere comunale Davide Parrinello, fedelissimo del sindaco Giulia Adamo - è uno dei pochi ‘’maestri d'ascia’’ che ancora opera in Sicilia <In meno di trenta giorni – spiegò l’avvocato Cimiotta lo scorso 23 dicembre – Parrinello ha provveduto ad effettuare tutte le opere necessarie all'adeguamento del cantiere alle vigenti norme sulla tutela dell'ambiente>. Adesso, l’avviso conclusione indagini. Poi, la Procura dovrà decidere se chiedere il rinvio a giudizio o l’archiviazione. Quando il cantiere fu sequestrato, tra i natanti rimasti <prigionieri> all’interno anche la <Tanit>, la più grossa tra le imbarcazioni che trasportano turisti sull’isola di Mothia. Per migliorare i cantieri navali, il cui degrado (almeno sotto l’aspetto estetico) è sotto gli occhi di tutti da lungo tempo, il Comune di Marsala ha programmato un intervento già inserito nel programma triennale (2013/15) delle opere pubbliche. La spesa prevista è di cinque milioni di euro. L’opera è inserita tra quelle da realizzare nel 2014. Il problema, però, sarà reperire il finanziamento.