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17/12/2013 06:20:00

Ruggirello abbatte il suo immobile abusivo a Marausa. Ma il protocollo che fine ha fatto?

13,30 - Lo scheletro dell'immobile di proprietà di Ruggirello è andato giù. Ecco la dichiarazione che arriva dal suo ufficio stampa:

Levarsi dalla testa un vero e proprio macigno per poter continuare a portare avanti quello che è stato un disegno di legge considerato da alcuni strumento per tutelare un interesse personale. L’onorevole Paolo Ruggirello ha proceduto oggi con l’abbattimento dell’immobile abusivo di Marausa, di sua proprietà da 34 anni, dopo i quali è giunto il diniego alla sanatoria e l’ordine di abolizione effettuato su iniziativa privata. L’onorevole Ruggirello ha proceduto a proprie spese con la demolizione, la prima nella zona di Marausa, volendo dare un segnale forte di disinteresse personale nella sua iniziativa legislativa che continuerà a portare avanti a tutela di tante altre situazioni simili alla sua: di cittadini che hanno pagato tasse, hanno avuto anche autorizzazioni per esercitare attività commerciali su immobili che oggi vengono dichiarati abusivi. Questo è il primo passo verso un percorso di denuncia che Ruggirello intende presentare alla Procura per risalire ai responsabili di un danno che pagano solo i cittadini.

08,00  - Questa  mattina le ruspe inizieranno l'abbattimento dell'immobile abusivo che si trova a  Marausa e che è di prorietà del deputato regionale Paolo Ruggirello. Si tratta di un ex ristorante, oggi non più in uso e totalmente abbandonato.

Ruggirello è primo firmatario di un disegno di legge sull'abusivismo edilizio e il recupero delle coste in Sicilia, presentato due anni fa con il governo Lombardo. Più volte ha detto che non  si tratta di una sanatoria. 
Oggi l'immobile in questione viene abbattuto con iniziativa privata di Ruggirello, che dopo 34 anni ha visto arrivare il diniego alla sanatoria e negli otto mesi successivi (tempi che lui definisce "da record") l'ordine di abbattimento dell'immobile.

"Il mio disegno di legge - ha spiegato Ruggirello - dà la possibilità di verificare ciò che è sanabile o no. Apre le porte soltanto a chi ha presentato sanatoria prima del '94. In Sicilia ci sono 20mila case abusive, quanti si sono autodenunciati? Noi non diamo una cementificazione in piu', saranno i Comuni poi a fare le verifiche".

Ruggirello ammise di possedere questo immobile due anni fa, durante una conferenza stampa di presentazione del suo disegno di legge:  "Anch'io ho una casa a 150 metri dalla costa. L'ho comprata nell'88, era un ristorante, ha l'agibilità, le concessioni igienico-sanitarie e una richiesta di sanatoria fatta dal vecchio proprietario. Su questa casa non posso neanche buttare un po' di cemento. Eppure ho firmato l'atto da un notaio, che per me è lo Stato".

Sono cinquecentoventinove le costruzioni non sanabili da abbattere in provincia di Trapani.Circa quattrocento, rispetto al dato complessivo, le costruzioni abusive e non sanabili che hanno invaso il litorale che da Marausa arriva fino e oltre Birgi. 

Questa estate è stato fimrato un "Protocollo d'intesa per la demolizione dei manufatti abusivi con sentenza già passata in giudicato", siglato,nella sede della Prefettura di Trapani, tra la Procura di Marsala, la sezione di misure di prevenzione del Tribunale di Trapani, la Prefettura, gli assessorati regionali al Territorio e Ambiente e alle Autonomie Locali, i Comuni di Campobello di Mazara, Castelvetrano, Marsala, Mazara del Vallo, Pantelleria, Petrosino e Salemi oltre agli ordini provinciali di Ingegneri, Architetti e il collegio dei Geometri.

Doveva velocizzare le pratiche. Non se ne è fatto nulla. 

Nelle intenzioni del suo ideatore, Dino Petralia, si trattava "di uno strumento che detterà, attraverso una serie di sinergie e monitoraggi, le modalità esecutive per procedere, una volta e per tutte, alle demolizioni dei manufatti non sanabili". "Il protocollo - ha continuato Petralia - prevede che gli ordini tecnici mettano a disposizione le loro forze giovanili a un prezzo irrisorio per fornire le consulenze preparatorie alle demolizioni, che i Comuni si facciano carico delle spese assolvendo a degli obblighi specifici, mentre la Procura dovrà sovrintendere sotto il controllo e la vigilanza dei due assessorati regionali".

 



Native | 2024-07-16 09:00:00
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