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05/12/2013 06:55:00

Il corteo dei lavoratori del Gruppo 6 Gdo: "Non perdere nemmeno un posto di lavoro"

"Perchè chiudiamo? Perchè prima al gruppo 6 Gdo, e nei supermercati, trovavi i figli e i parenti dei boss, i picciotti, gli ex carcerati che "dovevano" lavorare perchè così chiedeva il signor Grigoli, o chi per lui....poi, ad un certo punto, è entrato lo Stato, e sono stati assunti i figli e i parenti di qualche ufficiale giudiziario, di qualche pubblico ufficiale....non so se mi spiego....". Sono le parole, amarissime, di uno dei lavoratori del Gruppo 6 Gdo di Castelvetrano. 

 Sono scesi in piazza a Castelvetrano i lavoratori del Gruppo 6Gdo, la società della grande distribuzione organizzata, la più grande in provincia di Trapani, che chiuderà i battenti il 31 Dicembre 2013, lasciando senza lavoro i circa 400 impiegati, non solo della ditta, ma anche di tutti supermercati collegati, in provincia di Trapani, Palermo, Agrigento, Trapani, con insegna "Despar" o "6 Store". La società è stata confiscata a Giuseppe Grigoli, ritenuto prestanome del capomafia Matteo Messina Denaro. Ed è l'amministrazione giudiziaria, guidata dal commercialista palermitano Nicola Ribolla, ad averla portata, dal 2006 ad oggi, per diversi motivi, vero la chiusura. "Il fatto è - dice un altro impiegato - che le aziende confiscate alla mafia non vanno gestite, come tutt'ora accade, da esperti in fallimenti, ma da manager.  Non avevamo bisogno di amministratori, burocrati, esperti in procedure, ma di gente esperta di marketing, movimento merci, distribuzione.  Noi chiudiamo perchè sono state fatte scelte gestionali sbagliate, fidatevi...non perchè la mafia non ci fa lavorare....".

In piazza anche Filippo Cutrona, segretario provinciale della Cgil: "Non deve andare perduto nessun posto di lavoro. La politica ha la possibilità di creare gli strumenti necessari a creare le condizioni utili affinchè nel passaggio dal sequestro alla confisca le aziende continuino a mantenere i livelli occupazionali".
In tutta la provincia i lavoratori del gruppo 6Gdo che rischiano di perdere il posto di lavoro sono circa 400, di cui 160 a Castelvetrano, mentre i punti vendita sono 46.  "Noi siamo presenti, lo Stato dov'è?", "In sei anni dalle stelle alle stalle" e "Il lavoro è un diritto, Stato assicuralo" sono alcune delle scritte su dei cartelli che hanno mostrato durante il corteo i lavoratori che per gli organizzatori erano all'incirca 250.
"La Cgil, a livello nazionale - aggiunge Cutrona - ha presentato il disegno di legge "Io riattivo il lavoro" con il quale si intende dare la possibilità alle aziende sequestrate per mafia di essere gestite da persone competenti sino a quando non arriva la confisca. Per discutere di questa vertenza abbiamo chiesto un incontro al nuovo amministratore dell'Agenzia per i beni confiscati ma non siamo stati ancora convocati. Crediamo che da questo incontro si possa riuscire a capire meglio quale potrà essere il futuro dell'azienda. Il nostro obiettivo è mantenere il tavolo tecnico aperto sino a quando non sarà completato l'iter di rilancio o di vendita dell'azienda".
I  lavoratori non hanno ricevuto il salario di ottobre e la quattordicesima, che attendevano già lo scorso mese di giugno e la maggior parte di loro è in cassa integrazione. Inoltre, i magazzini sono vuoti.

"La manifestazione odierna — afferma un altro sindacalista, Roberto Margiotta — era assolutamente voluta e dovuta da tempo. Ormai sono anni che rappresentiamo i nostri problemi. E' necessario sapere cosa accadrà nei prossimi mesi. Qui ci sono in gioco 500 posti di lavoro. Da troppi mesi viviamo nell’incertezza. Abbiamo bisogno di risposte".

(Foto tratta da www.castelvetranoselinunte.it)



Native | 2024-07-16 09:00:00
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