Quindici milioni di euro per sette anni dal 2014 al 2020.
È legge il sostegno alle imprese che operano nel settore dell’editoria e dell’emittenza radiotelevisiva siciliana: 35 i voti favorevoli, 24 contrari, un solo astenuto.
Dopo che la scorsa settimana erano stati approvati nove articoli del ddl sull’editoria, col voto contrario dei “grillini”, e ben 5 invece erano stati accantonati, stasera non ci sono stati particolari colpi di scena.
M5S ha ribadito, mantenendola fino alla fine, la posizione contraria alla legge, ritenendola “una legge per pochi, e non certo per i piccoli”.
La Commissione, presieduta da Bruno Marziano, ha proceduto alla riscrittura del’articolo 4, che precisa i requisiti per l’accesso ai benefici.
In sintesi, viene reso esplicito l’obbligo di assumere “almeno un giornalista dipendente a tempo pieno ovvero con rapporto a tempo parziale non inferiore al 25 per cento dell’orario contrattualmente previsto per il tempo pieno, con la possibilità di avvalersi di un numero di praticanti in organico non superiore alla metà dei giornalisti a tempo pieno”.
L’obbligo per i giornali della carta stampata, passa invece da 10 a 5 giornalisti. In altre parole, si arriva ad un compromesso d’aula con molti degli emendamenti, poi ritirati, che modificavano il testo iniziale, aggiustando il tiro, alla ricerca di un equilibrio finale.
Rimane immutato l’articolo 11, che sostituisce l’articolo 4 comma 6 della legge regionale 12 luglio 2011, che prevede l’obbligo di assicurare la diffusione dell’informazione dell’attività istutuzionale.
Nello Musumeci ha espresso soddisfazione per l’epilogo finale della legge, rammaricandosi “per il fatto che siamo l’ultima regione d’Italia a sostenere le testate giornalistiche sul territorio. Non siamo riusciti a realizzare un intervento organico in occasione del passaggio al digitale terrestre, che ha creato situazioni particolarmente onerose per le piccole imprese”.
Lino Leanza, per molti il vero ispiratore dei passaggi fondamentali della legge ha così commentato in sala stampa: “Garantiamo la piccola informazione, quella fatta dalle imprese, circa 110 solo nel mondo dell’emittenza televisiva. Con la cultura si fa occupazione e sviluppo. Abbiamo effettuato un’azione di sistema con procedure di evidenza pubblica con la massima trasparenza nel pieno rispetto delle regole”.
“In una società sempre più globalizzata, il sostegno all’informazione locale assume un valore importantissimo. Ormai basta un clic per essere sommersi da notizie che provengono da ogni parte del mondo, e magari non sappiamo cosa succede nella nostra città: per questo crediamo sia giusto che la Regione sostenga la produzione di notizie ‘made in Sicily’”. Lo dicono il presidente del gruppo PD Baldo Gucciardi e la parlamentare regionale Concetta Raia, vicepresidente della commissione UE all’Ars“. La legge approvata - aggiungono Gucciardi e Raia - è un sostegno concreto a chi, in Sicilia, produce informazione rivolta ai siciliani. E’ una legge moderna ed attuale, che indica parametri e requisiti precisi e rispetto alla quale abbiamo dato un importante contributo”.