ICity Rate è il Rapporto annuale realizzato da ICity Lab per fotografare la situazione delle città italiane nel percorso verso città più intelligenti, ovvero più vicine ai bisogni dei cittadini, più inclusive, più vivibili.
Per realizzare il Rapporto, ICity Lab individua e analizza diverse dimensioni urbane e, per ognuna di queste, un certo numero di variabili e di indicatori. I valori ottenuti dall’esame delle variabili/indicatori sulla base delle fonti esistenti, vengono poi trasformati e aggregati in un unico valore di sintesi che consente di stilare un indice finale (lo smart city index).
Trapani, in questa classifica, è 96°, cioè agli ultimi posti, dopo aver perso 4 posti rispetto al 2012.
La ricerca coinvolge 100 indicatori, suddivisi per 5 categorie: economia (qui siamo al 98° posto), ambiente (dove saliamo al 62° posto), buona amministrazione (qui siamo all'87° posto), qualità della vita (100° posto), mobilità (siamo al 93° posto), persone (98° posto).
Tra i principali limiti del territorio, l "abbandono scolastico", la insufficiente presenza/partecipazione degli anziani ad “Università per la terza età”, la bassa “Quota di autovetture Euro IV e V sul totale delle autovetture” (39,5%), il limitato numero di “Biblioteche comunali” e l'assenza di “Quota di biblioteche comunali con postazioni Internet per gli utenti”, il basso numero di “Posti disponibili in asili nido comunali in rapporto alla domanda potenziale (bambini da 0 a 2 anni)”, la sostanziale assenza di “hotspot nel Comune” (solo 0,26 per 10mila abitanti), l'insufficienza del “Numero centri di raccolta RAEE (Rifiuti da apparecchiature elettriche e elettroniche)” (1,42 per 100mila abitanti), la totale assenza di “manifestazioni fieristiche” vere, la totale assenza di “auto verdi nella PA”.
Nei prossimi sette anni arriveranno sulle nostre città almeno cinque miliardi di finanziamenti per l’innovazione: circa un miliardo è stato già stanziato dai tre successivi bandi per le smart city; la programmazione europea 2014-2020 prevede che circa il 5% dei 30 miliardi che sono previsti per l’Italia vada alle città, cifra che raddoppia con il cofinanziamento nazionale; almeno un altro miliardo arriverà dai bandi per l’efficienza energetica, per i trasporti e la logistica. Si tratta di una grande opportunità, che però rischia di trasformarsi in un’occasione persa se le città non sapranno progettare bene le azioni su cui investire questi finanziamenti.