Dopo quest’ultimo episodio dell’alluvione in Sardegna, causato dalle variazioni climatiche, divenute violente e non più miti, causate dal petrolio e dai carbon fossili; e dopo una gestione del territorio da “criminali” occorre riflettere ed agire. In Italia siamo sempre in emergenza e mai in prevenzione. La politica nazionale è sempre in emergenza e viaggia in “boardline” di un precipizio,facendo per questo tanti provvedimenti impensabili per togliere diritti. Inoltre la qualità viene bocciata a favore "di li scecchi". Tutto è fatalità. Tutto si ripara con soldi nel dopo catastrofe idrogeologico ( comprese le voragini nel terreno che capitano anche a Marsala) e dei terremoti . Se si fa un'indagine nel territorio di Marsala si possono scoprire e verificare le cave di tufo " a pilere" del dopoguerra. Un' officina dove lavorai da ragazzo, alcuni anni dopo sprofondo su una cava " a pilere". Quando passo di lì mi fa sensazione. Il motto deve essere: sicurezza in casa sicura. L’essere in sicurezza prima dell’evento “calamitoso” non piace a nessuno, magari con la scusa della cancellazione della burocrazia e dei controlli oggettivi e sani della Pubblica amministrazione. L’Italia non ha speranze e malata dentro. Il male è nel dna. Parlare di meritocrazia è una bestemmia, in primis in Sicilia. Se sai di meno in una materia, magari con un titolo di studio non consono è meglio: meno sai meglio è. Gli italiani in passato hanno saputo risorgere ( vedi la Liberazione), sapranno farlo dopo quest’ultimo ventennio, da dimenticare? Vogliamo l’Italia dell’emergenza o l’Italia dello sviluppo sostenibile e ambientalista, senza per questo avere la tessera di un’associazione?
Cav.ing.Gaspare Barraco (Attivista WWF) Marsala