«Disastroso»: così viene definito, nel dossier presentato ieri dalla Flc Cgil, il mondo della scuola siciliana: tagli agli organici dei docenti e del personale Ata, problemi strutturali, mancanza di una legge regionale sul diritto allo studio, posti insufficienti per soddisfare la richiesta delle famiglie, soprattutto alla scuola materna. E ancora un alto tasso di dispersione, di abbandono scolastico e classi "pollaio". I dati raccapriccianti sono stati presentati ieri in un incontro a Palermo al quale hanno partecipato Domenico Pantaleo, segretario generale della Flc Cgil nazionale, l'assessore regionale alla Formazione, Nelli Scilabra, e il direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale, Maria Luisa Altomonte. Secondo il dossier, la scuola dell'infanzia lascia fuori oggi ben 15mila bambini. E prima della scuola dell'infanzia ci sono le sezioni "Primavera" cofinanziate col Pac: il 26 novembre sindacati e Regione dovrebbero firmare un'intesa per avviarne 100, per circa 2.000 bambini su una potenziale domanda di 47mila. Si arriva poi alla maglia nera della scuola primaria: in Sicilia solo il 3% di chi frequenta (7mila alunni) ha il tempo pieno a fronte di percentuali dal 70% al 95% al Centro-Nord. Non va bene anche sul fronte della secondaria e della formazione professionale dove «ogni anno almeno duemila adolescenti siciliani - recita il dossier -, dopo avere attraversato senza successo il sistema di istruzione e quello di formazione, vengono spinti nella terra di nessuno». «Di loro e del loro futuro - ha affermato Giusto Scozzaro della Cgil - non sappiamo più nulla: diventano invisibili».