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14/11/2013 23:26:00

Formazione e Sicilia E-servizi. Gli ispettori antifrode dell'Ue in campo

 L'Olaf, il nucleo antifrode dell'Unione europea, vuole vederci chiaro sui cosiddetti extrabudget, somme che la Regione avrebbe erogato illegittimamente negli anni passati ad alcuni enti di formazione professionale. La vicenda è tornata alla ribalta dopo che il segretario generale, Patrizia Monterosso, ha messo in mora alcuni dirigenti regionali al fine di recuperare questi fondi. La Monterosso assieme ad altri burocrati ed ex amministratori è stata rinviata a giudizio dalla Corte dei conti. Mentre sul caso degli extrabudget, la magistratura contabile ha già condannato l'ex assessore alla Formazione, Mario Centorrino.
Nel corso dell'ispezione dell'Olaf - concisa con l'operazione Iban, ma programmata da tempo ­ è stato chiesto alla Regione in che modo sta cercando di recuperare gli extrabudget. A fornire spiegazioni agli ispettori europei è stata la dirigente generare del dipartimento Formazione, Anna Rosa Corsello: il metodo scelto dalla Regione è quello della «compensazione», ovvero trattenute sui finanziamenti agli enti di formazione pari alle somme erogate in passato come extrabudget. Sulla falsa riga di quanto raccomandato dalla Monterosso che, in caso di ulteriori ritardi nel recupero crediti, si è detta pronta a fare causa, paradossalmente, alla stessa amministrazione di cui rappresenta il vertice.
Staremo a vedere se le controdeduzioni fornite dalla Regione convinceranno gli ispettori dell'Olaf. Nel corso dell'ispezione, il nucleo antifrode dell'Unione europea ha pure acceso i riflettori sull'Avviso 20, il bando della formazione professionale siciliana finanziato interamente con fondi europei. L'Olaf aveva già registrato anomalie, ancor prima delle inchieste giudiziarie che hanno colpito il settore, da Messina a Catania, e in particolare gli enti Aram, Ancol, Lumen, Ial. Enti a cui la Regione ha revocato l'accreditamento. Proprio ieri, appreso che il Tar ha rifiutato di sospendere il provvedimento della Regione, tre dipendenti dello Ial sono saliti sul tetto dell'assessorato alla Formazione, a Palermo, minacciando il suicidio. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco, polizia e carabinieri.
Non solo formazione professionale. In materia di spesa delle risorse comunitarie, gli ispettori dell'Olaf (che hanno incontrato il dirigente della Programmazione europea, Vincenzo Falgares e il ragioniere generale, Mario Pisciotta) hanno posato la «lente d'ingrandimento» anche su Sicilia e-Servizi. In questo caso, l'attenzione è rivolta agli investimenti - 200 milioni di euro in 5 anni - fatti dalla società Partecipata della Regione. Il socio privato di Sicilia e-Servizi, Sicilia Venture (di cui fanno parte Engineering e Accenture) ha avanzato un'ingiunzione di pagamento per 80 milioni. Secondo gli accordi fra partner privato e pubblico, la Regione avrebbe dovuto creare la piattaforma telematica dell'amministrazione regionale e formare 250 dipendenti che sarebbero transitati nella partecipata. Ora, però, il governo Crocetta punta a liquidare Sicilia e-Servizi, che negli anni passati ha usufruito di fondi europei direttamente affidati alla società della Regione. Una procedura che l'Unione europea potrebbe considerare illegittima. Il rischio sarebbe quindi il mancato riconoscimento del rimborso delle somme, che potrebbero così pesare sulle casse della Regione.



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