Eppure è facile. Basta aprire le pagine degli annunci del Giornale Di Sicilia. Lì, tra una moto usata e una casa al mare che si affitta, fanno capolino gli annunci di escort e massaggiatrici, che sottolineano la provenienza, dall’Est come dal Sudamerica, le capacità, la disponibilità. A Trapani, certo. Ma anche a Marsala, Mazara, Castelvetrano. Basta chiamare il numero di cellulare, fissare un appuntamento, ed è fatta.
Appartamenti ben arredati, in condomini discreti. Ecco come si va a puttane, nel 2013.
Dietro quegli annunci, la storia terribile di ragazze costrette a prostituirsi per quattro soldi, di papponi senza scrupoli che le sfruttano, di piccoli e grandi giri di mafie, che le fanno giare per i locali. I nomi sono noti, a Trapani come a Marsala, periodicamente chiudono il Bocca di Rosa e il Laguna Blu. Ma chiuso un locale ne spunta subito un altro, magari poco distante, in un’ex pizzeria. Perchè la domanda è tanta e quello del sesso è un mercato florido.
L’ultima operazione di polizia che ha individuato un giro di prostituzione è avvenuta a Mazara. Sono stati messi i sigilli ad un’abitazione di Via Tenente Gaspare Romano,67 (incrocio con Via dell’Acqua). Due le ragazze brasiliane che esercitivano, con tariffe da 50 a 100 euro. Ma non era chiaramente l’unica casa. A Mazara, dicono gli investigatori, c’è un giro di prostituzione vasto e ramificato, che comprende diverse case del centro storico. Per ora i provvedimenti dei carabinieri hanno colpito M.V., 50 anni, agli arresti domiciliari per favoreggiamento della prostituzione, e V.C. 60 anni, con l’obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria. Quest’ultimo era il proprietario dell’immobile affittato per gli incontri. Denunciati M.F., 69 anni, e M.A., 60 anni.
Il sistema di procacciamento dei clienti è quello che abbiamo scritto all’inizio: un annuncio sul giornale, un profilo su facebook, pubblicità in particolari siti internet.
Il via vai di clienti raggiungeva il suo culmine all'ora di pranzo ed il sabato. Il segnale per comunicare ai potenziali clienti la "disponibilità" era fornito a quanto pare da un cappello in paglia e sedia fuori dal balcone (vedi foto).
Purtroppo il giro è ampio, la repressione generica. Lo sanno bene le donne dell’Udi, che da poco hanno costiuito un circolo a Trapani. “Simili realtà non sono nuove né rare a Trapani - dichiara la presidente Valentina Colli - . La normalizzazione della violenza e della mercificazione effettiva del corpo femminile non può rassegnarci e on può ritenersi archiviato con episodici interventi come quello in questione”.. L'UDI di Trapani "Franca Rame" propone in concreto che, contro la soggezione delle donne nella prostituzione, si utilizzino gli stessi strumenti di contrasto e di tolleranza zero adottati nella lotta contro la violenza, che è matrice unitaria di ogni fenomeno di soggezione delle donne agli uomini..
“Sollecitiamo - conitnua Colli - una riflessione ed un'azione compiuta sul mondo nel quale la prostituzione si colloca tra gli elementi di sopraffazione di un genere sull’altro. Occorre promuovere il dialogo tra femminismo ed Istituzioni che ha prodotto sul piano morale ed operativo i migliori risultati civili di cui oggi tutti godono”.
A Marsala l’ultima operazione contro lo sfruttamento della prostituzione è dello scorso Luglio. I carabinieri l’hanno chiamata “Cupido”, dal nome del locale oggetto del loro interesse, e ha fatto seguito all’operazione analoga chiamata “Bocca di rosa”. Due le persone negli arresti domiciliari, tre quelle raggiunte dall’obblico di dimora. Nel locale “Cupido”, in Contrada Berbarello, secondo quanto accertato dalle indagini, vi era una vera e propria attività di meretricio a pagamento, sottoposto a sequestro al termine delle operazioni di riscontro.
E’ stata scoperta una vera e propria organizzazione, con ruoli ben definiti, che dietro un’associazione celava una vera e propria casa di prostituzione.
Le donne destinate all’attività del meretricio venivano alloggiate presso le proprie abitazioni, in appartamenti con contratto di locazione oppure in alcuni Bed & Breakfast dislocati a Marsala ed in Provincia di Trapani. Per la loro opera i membri del sodalizio trattenevano il 50% dei proventi derivanti dall’attività di prostituzione, quantificabili in 50 euro per ogni prestazione sessuale con una durata di 10 minuti che veniva consumata all’interno dei privè del locale. Importanti i guadagni accertati: ad esempio, se in una serata una ragazza guadagnava 160 euro per 7 consumazioni e 5 privè, avrebbe fatto incassare 320 euro ai gestori del locale, ricevendone la metà; per tale motivo le ragazze, anche con toni molto spinti, invogliavano gli uomini ad appartarsi con loro nei privè al fine di aumentare i loro ricavi.
Singolare invece quanto accade su Yahoo Answer, il popolare social network di Yahoo dove un utente può chiedere agli altri di rispondere ad un suo dubbio o ad una domanda. Il 13 Agosto l’utente Marco scrive: “Sto in vacanza a Trapani..dove posso trovare donne disposte a farlo? In che zona? E quanto costano? Evitate battute scontate grazie”. La risposta arriva dall’utente “Pagghiu”: “Le trovi alla fine del porto verso la torre di ligny.....non sono molte,5-6 circa il quella zona. Due di loro(non so i nomi) sono cintura nera una di karate e l'altra pratica kick boxing....lo so perchè sono risultate agli onori della cronaca contro degli stupratori....quindi vedi di rispettarle.ciao e buone vacanze”.