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10/11/2013 07:15:00

Alcamo, vigile urbano intasc̣ i soldi delle multe. Corte dei conti gli chiede 150.000 euro

Si sarebbe messo in tasca 75 mila euro, adesso la Corte dei Conti ne chiede il doppio. Rischia di pagare 150 mila euro Matteo Mattatresa, 70 anni, ex responsabile dell’Ufficio contravvenzioni della Polizia municipale di Alcamo. La Corte dei conti di Palermo l’ha citato presentando un conto salatissimo. Mattatresa è ex tenente della polizia municipale in pensione, e a febbraio ha patteggiato una pena di due anni per peculato. L’accusa era quella di aver intascato illecitamente 75 mila euro. I giudici contabili ne chiedono il doppio, calcolando un danno di immagine che il comune di Alcamo avrebbe avuto dal comportamento di Mattatresa. L’uomo ha provato a migliorare la sua posizione inviando una lettera al comune di Alcamo proponendo di versare 83 mila euro.
Il trucco all’epoca dei fatti venne scoperto dagli stessi colleghi della polizia municipale. Il tenente secondo le indagini dei vigili urbani avrebbe rubato i soldi delle multe tra il 2003 e il 2007. Lo faceva utilizzando dei bollettari che la polizia municipale non usava più da tempo, anziché quelli predisposti dall’Ufficio contravvenzioni. A un certo punto gli automobilisti di Alcamo non hanno capito bene cosa stesse succedendo, si vedevano recapitare a casa bollettini con richieste di pagamenti che aveva invece già versato. Cominciarono le proteste e i cittadini riuscirono a dimostrare che avevano pagato quelle multe. Allora i vigili fecero scattare le indagini su quell’ufficio di riscossione. Da queste indagini sarebbe, appunto, emerso che il tenente avrebbe intascato i soldi dei verbali. E infatti nelle casse del comune di Alcamo quei soldi non arrivarono mai. “Pagamenti che peraltro - scrisse il pubblico ministero - Mattatresa faceva spesso compiacentemente ed abusivamente effettuare agli interessati in misura ridotta, utilizzando poi, per il rilascio delle quietanze alcuni bollettari già in uso al corpo della polizia municipale e sin dall'anno 2000 annullati”. La somma appunto si aggira sui 75 mila euro. Ma la Corte dei Conti ne chiede il doppio e l’udienza è fissata per il prossimo sei dicembre.
 



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