Comincia oggi il Festival dei Beni Confiscati. Ed è dedicato a Vito Pipitone, vittima della mafia. Il Festival vede assieme le Amministrazioni comunali di Marsala e Milano. Il Festival a Marsala si apre oggi al Complesso San Pietro alle 18. Assieme al sindaco Giulia Adamo, ci saranno i rappresentanti delle Associazioni che collaborano all’iniziativa, a cominciare da “Libera”, presente anche con il coordinatore regionale Umberto di Maggio. “Milano e Marsala, nord e sud uniti contro la mafia, cercando di spezzare antichi ed errati schemi mentali. Questa in sintesi – ha detto l’assessore Benny Musillami – la mission del Festival, dove protagoniste sono le Associazioni e le loro iniziative che conosceremo attraverso spettacoli, incontri, convegni, laboratori. In più, conclude Musillami, si aprirà una discussione su un importante tema: utilizzare sul territorio le somme di denaro e i beni mobili sequestrati, al fine di assicurare maggiore sostegno alle Forze dell’Ordine nel contrasto alla criminalità organizzata”. Una “Mostra fotografica” concluderà questa prima giornata del Festival che, poi, proseguirà fino al domenica 10 con altri appuntamenti in programma. Appuntamenti che a Marsala, a differenza di Milano, non si svolgono in beni confiscati alla mafia. Non che non ce ne siano a Marsala, ma la maggior parte non sono fruibili. O altri sono smontati e buttati in chissà quale capannone. Come il gazebo che insisteva a Porta Nuova confiscato a Cola Licari. A Milano, quindi, le manifestazioni si tengono all'interno dei beni confiscati, per farli conoscere alla collettività e interrogarsi sul loro utilizzo. Da noi invece si sta sempre nell'enclave di San Pietro e della Biblioteca Comunale, a parte un'escursione organizzata con le scuole da Libera alla scoperta dei beni confiscati.
C’è da dire che questo festival è stato un po’ a rischio a Marsala. E questo per la vicenda di Pippo Sparla, l’ormai ex consulente (a titolo gratuito) del sindaco Adamo e presidente di Marsala Schola. Il coordinatore provinciale di Libera, Salvatore Inguì, era intervenuto sulla situazione di Sparla che, secondo diverse inchieste, negli anni ottanta figurava negli elenchi della loggia segreta Iside 2, scoperta a Trapani nell’86. Sparla ha anche patteggiato una pena nell’ambito di un’inchiesta su corruzione e malaffare negli asili nido di Trapani, una decina di anni fa. Ebbene, Libera ha sollevato la perplessità sulla presenza di Sparla in ruoli così’ importanti per l’amministrazione comunale. E in pratica, Inguì, ha posto dei paletti, delle condizioni. “O Sparla o il Festival dei Beni Confiscati”. Sparla si è dimesso. Il sindaco Adamo, in sostanza, ha dovuto ingoiare il rospo per avere la sua vetrina.