di Leonardo Agate
Si dimetterà? Non si dimetterà? Sarà costretta a farlo?
La sua situazione é oggi in bilico. In ogni caso, se non si dimetterà, sarà un ministro dimezzato, e proprio alla Giustizia! Uno dei dicasteri chiave avrebbe un ministro che ad ogni occasione verrebbe visto come colei che si é interessata per le condizioni carcerarie di Giulia Ligresti. Anche nei prossimi giorni quando andrà a perorare la causa italiana presso l'Unione Europea, che vuole condannare l'Italia per come vengono tenuti i carcerati, ci saranno sorrisi di scherno nei suoi confronti.
Quando Cesare ripudiò Pompea, che era stata toccata da un sospetto di tradimento, affermò che la moglie di Cesare non poteva subire nemmeno un sospetto. Si vede che il ministro Cancellieri ha studiato poco, e non conosce la storia. Un ministro della Repubblica, se non si tratta di quella della banane, non può suscitare ironie per come si é interessata al caso di una cara e vecchia amica detenuta, mentre decine di migliaia di detenuti non raccomandati subiscono condizioni carcerarie disumane. Per questo l'Unione Europea ci vuole sanzionare.
Alle volte un uomo pubblico é meglio che non cerchi di giustificarsi, e lasci correre il tempo in attesa che l'opinione pubblica e gli appoggi e le critiche dei colleghi determino il seguito degli eventi. Tutto in questo caso scorre liscio, lasciato alla considerazione del fatto in sé. Se, invece, come ha fatto il ministro Cancellieri, alle prime avvisaglie dello scandalo, cerca di giustificarsi, e nell'emozione con dichiarazioni va oltre il limite del buon senso, allora il fatto originario si colora di sfumature e particolarità inedite e spesso peggiorative. La situazione del ministro Cancellieri si é aggravata in tal modo. Ha dichiarato, infatti, che chi la critica é matto. Ma é davvero matto, o é lei che vuole cambiare le carte in tavola, facendo sapere che ha fatto solo un intervento umanitario, e che addirittura é "umana". Come se chi la sfotte e la critica sia una bestia. E no, signor ministro, lei deve sopportare le sacrosante critiche, perché non é vero che si interessa di tutti i carcerati, sia di quelli - troppi! - in attesa di processo, sia di quelli condannati. Ci sono decine di migliaia di detenuti nelle carceri italiane, che dovrebbero contenerne un quarto in meno. Dal sovraffollamento derivano condizioni igieniche insufficienti, e non solo. La mancanza in certi locali dello spazio vitale del detenuto ne compromette anche la salute mentale.
La situazione che il ministro Cancellieri ha trovato prendendo le redini del ministero non é di molto, né di poco migliorata. Sarà certo migliorata la detenzione della signora Ligresti, per gli interventi amicali che il ministro ha fatto presso i due dirigenti penitenziari. Anche se si accettasse la giustificazione della Cancellieri che il suo intervento era diretto a tutti i carcerati di quel reclusorio dove stava la Ligresti, resterebbero fuori dal suo interessamento tutti gli altri carcerati delle altre carceri italiane.
Presenti le dimissioni, signor ministro, e lasci decidere a chi deve accettarle.