Mi permetto sottoporre all’attenzione dei trapanesi, una articolata proposta di raccolta fondi finalizzata a scongiurare che Ryanair abbandoni il nostro aeroporto. Considerato che proprio grazie alla Ryanair, l’incremento turistico di questi ultimi anni ha trasformato la nostra provincia, sia sul piano culturale che turistico e imprenditoriale, con la proliferazione di tutta una serie di attività collegate ai servizi offerti agli ospiti provenienti da tutta Europa (alberghi, pensioni, B/B, gioiellerie, ristoranti, pizzerie, gelaterie/pasticcerie, taxi e transfer, guide turistiche, esercizi commerciali, agenzie di viaggio, boutique, abbigliamento, souvenirs etc.),
mi sembra abbastanza logico che l’intera comunità trapanese, ognuno secondo le proprie disponibilità e il proprio approccio al problema, si faccia carico di una questione che ci investe tutti e che potrebbe, malauguratamente, riportarci indietro di parecchi anni, con conseguenze terribili sia sul piano occupazionale che di ammortamento delle spese sostenute dai singoli per l’avviamento delle nuove attività, con il rischio di più che probabili “incagli” con cui le banche del territorio dovranno in fine confrontarsi.
Ciò premesso, invito S.E. il Prefetto Dr. Leopoldo Falco a volere attivare alcune importanti iniziative mirate al coinvolgimento di istituzioni, Enti, parlamentari, imprenditori, politici e singoli cittadini, al fine di sensibilizzarli adeguatamente al problema.
Andiamo per ordine:
- Sindaci e Presidenti dei 24 consigli comunali della provincia.
Invitarli ad adottare al più presto le necessarie delibere di cui tanto si parla; Invitarli a mettere in vendita un cespite di proprietà comunale, al fine di destinarne una quota alla causa comune, prevedendo ciò nel piano triennale e nel bilancio preventivo. Sollecitare i Consiglieri comunali e gli Assessori a voler dimostrare interesse verso il territorio e il loro elettorato, devolvendo allo scopo il 50% di una loro indennità mensile.
- Parlamentari nazionali e regionali.
Invitarli a farsi carico del problema con una congrua partecipazione finanziaria, a seconda dello status di ognuno di loro, con la conseguenza, ad esempio, che un D’Alì che ha già dato tanto al territorio e che ne ha la possibilità, potrebbe dimostrarsi più sensibile di altri (cosa che, conoscendolo, certamente non mancherà di fare).
- Camera di Commercio.
Si è resa già disponibile a fare la sua parte, ma bisogna invitarla a sensibilizzare i propri iscritti a dare un forte segnale al territorio.
- Istituti bancari.
Considerati i rischi cui andrebbero incontro in caso di rinuncia di Ryanair, stimolarli a costituire un pool di banche di respiro locale e nazionale, affinché sia aperto un conto corrente, sotto l’egida della Prefettura, sul quale fare affluire fondi propri e di una clientela adeguatamente sensibilizzata. Sarebbe necessario che il pool di Banche si rendesse disponibile, dietro adeguate garanzie, ad anticipare per tempo le somme dovute a Ryanair.
- Associazione degli Industriali - Imprenditori locali di respiro nazionale.
Convocare il Presidente dell’Associazione e gli imprenditori più importanti del trapanese (Castiglione, Morace, Panfalone, D’Alì Sosalt, Ombra, Florio, Donnafugata, Firriato etc.), affinché aderiscano all’iniziativa del pool di banche di cui sopra, non lesinando una congrua donazione.
- Sindacati
Invitare i sindacati del trapanese a voler dare la propria disponibilità a devolvere il 50% delle quote sindacali riscosse in un mese.
Alla prefettura rivolgo l’invito a voler sensibilizzare esperti commercialisti, al fine di verificare la possibilità di una detraibilità/deducibilità fiscale delle donazioni.
La complessità dell’iniziativa, relativa ai diversi momenti di coinvolgimento, forse farà storcere il naso a molti, Prefettura compresa.
Ritengo, invece, che se solo si volesse essere operativi, senza lasciarsi incantare dagli slogan e i luoghi comuni dei politici che sin qui sono intervenuti sul problema, senza proporre null’altro che uno “svenamento” di comuni (ormai incapaci a reagire alla tremenda crisi economico finanziaria che li coinvolge), si potrebbero già da subito costituire in Prefettura dei tavoli di lavoro, affidati a solerti funzionari, sotto il diretto controllo del Prefetto. Ciò accorcerebbe sensibilmente i tempi e
potrebbero emergere anche nuove e più importanti iniziative di quelle da me qui proposte.
Ritengo, nel mio piccolo, di aver dato il mio contributo alla causa. Ora non mi resta che attendere che qualcuno prenda la cosa sul serio.
Roald Vento