Chiuderà la sua carriera a Marsala e poi andrà in pensione Alberto Di Pisa. L'attuale procuratore capo della Repubblica è stato confermato dal Consiglio Superiore della Magistratura a capo dei magistrati di Marsala fino al 2016. Un biennio molto intenso per il settantenne magistrato, che dovrà a fare a meno, poichè si è trasferito a Palermo, di Dino Petralia che da "semplice" sostituto aveva portato avanti negli ultimi due anni molte indagini importanti sul fronte dei reati contro la pubblica amministrazione. La circoscrizione della Procura di Marsala è infatti un territorio grandissimo, che va da Marsala fino alla Valle del Belice. Tra i più fidati collaboratori di Di Pisa c'è l'attuale comandante dei vigili urbani, Vincenzo Menfi, che è anche a capo dell'unità di polizia giudiziaria dei vigili urbani presso la Procura di Marsala e che ha ricevuto una volta, per alcune sue indagini, anche un encomio scritto del procuratore.
Restio alla vita pubblica, persona molto riservata ("Un magistrato più sta lontano dalla politica più credibile risulta") Di Pisa è a Marsala dal 2008. Allora la sua elezione da parte del Csm, l'organo di autogoverno dei giudici, avvenne per un solo voto di scarto. La nomina accolse tutti di sorpresa. Di Pisa, infatti, secondo le indiscrezioni, aveva fatto domanda più per evitare di tornare a fare il sostituto che per altro. Il candidato favorito era infatti Alfredo Morvillo, il cognato di Giovanni Falcone. Eppure, con tredici voti a favore contro dodici, e l'astensione dell'allora presidente Nicola Mancino, il Csm scelse Di Pisa. La reazione della corrente di Magistratura Democratica fu durissima: "Non si tratta di un singolare caso di omonimia: Alberto Di Pisa è lo stesso che nel 1989 fu trasferito d'ufficio da Palermo, la cui Procura era all'epoca dilaniata da contrasti ai quali non era estraneo, mentre Morvillo è lo stesso che subito dopo l'uccisione di Giovanni Falcone e Francesca Morvillo rilanciò l'azione compatta della Procura di Palermo e Marsala è la stessa città dove Paolo Borsellino è stato procuratore nello stesso ufficio ora assegnato a Di Pisa".
Nel suo passato ,infatti, rimane indelebile la vicenda che lo vide indicato come il «corvo» della Procura di Palermo per una serie di lettere anonime, ma fu prosciolto in sede penale da questa accusa che gli costò comunque il trasferimento d`ufficio a Messina.
Originario di Pietrasanta, 70 anni, Di Pisa è in magistratura dal 1971. Ha rappresentato l`accusa nel dibattimento del primo rilevante processo di mafia degli anni Ottanta a carico di Stefano Bontade e altri 13 imputati, ha fatto parte del pool antimafia della Procura di Palermo dal 1982 fino al luglio del 1989, e con gli altri componenti del gruppo ha seguito l`istruzione del maxiprocesso. Tantissime le indagini di cui si è occupato: tra le altre quella sulla scomparsa di Michele Sindona dagli Stati Uniti e sul suo viaggio in Sicilia, quella sugli omicidi di Boris Giuliano, del capitano dei carabinieri Emanuele Basile, del prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, del presidente della Regione siciliana Piersanti Mattarella, del segretario regionale del Pci Pio La Torre. Ha tra l`altro seguito l`istruzione del processo penale a carico di Vito Ciancimino e ha condotto le inchieste sull`omicidio del sindaco di Palermo Giuseppe Insalaco e del giornalista Mario Francese. Prima di approdare alla guida della procura di Marsala, Di Pisa è stato procuratore di Termini Imerese.