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21/10/2013 06:50:00

Intanto la Capitaneria sequestra i Cantieri Parrinello al Porto di Marsala...

Mentre la polemica sul porto di Marsala è ancora molto viva, e il sindaco Adamo e la Myr litigano sulla conferenza di servizi sul progetto privato del porto, il porto (quello vero, non quello sulla carta) è degradato. E la Capitaneria sequestra un cantiere navale. Il degrado ambientale dei cantieri di fronte piazza Piemonte e Lombardo erano noti ormai da tempo. L’ufficio circondariale marittimo dopo un ispezione della zona ha deciso di sottoporre a sequestro preventivo il cantiere navale gestito da Antonino Parrinello e soci. I militari coordinati dal tenente Raffaele Giardina sembra abbiano riscontrato molte violazioni alle norme ambientali e di sicurezza dei posti di lavoro. Tante sarebbero le contestazioni. Impianti non a norma, superamento della concessione demaniale, e tra tutto non sarebbero state rispettate le norme anti inquinamento. Le analisi e l’ispezione sono state effettuate con il supporto dei tecnici dell’Arpa. Sulle presunte irregolarità ambientali, però, gli stessi titolari del cantiere navale sostengono che già da diversi anni il cantiere si è dotato di impianti di depurazione delle acque che scaricano a mare. I cantieri Parrinello sono storici. Hanno più di 100 anni e al momento sono gli unici in città che si occupano di costruzione e rimessaggio di barche e pescherecci. Il cantiere sequestrato quindi non permetterà la riparazione delle imbarcazioni della marineria marsalese, almeno fino al dissequestro. Tra le barche all’interno del cantiere ci sarebbe anche la “Tanit”, una delle più grosse imbarcazioni che viene usata nella laguna dello Stagnone per trasportare i visitatori a Mothia. Il titolare del cantiere, Antonino Parrinello, ha già dato mandato al suo avvocato di tentare di ottenere il dissequestro.
Intanto la parola passa alla Procura della Repubblica di Marsala a cui la Capitaneria ha inviato il verbale con tutte le irregolarità, amministrative e penali, che sarebbero state riscontrate.
Tirata in causa sarà anche l’amministrazione comunale, perché sembra che debba essere il Comune a verificare il possesso o meno delle varie autorizzazioni, come quelle ambientali e di sicurezza sul lavoro. Si aspetta quindi una mossa dell’Amministrazione Adamo, che è in buoni rapporti con Parrinello. Davide Parrinello, figlio del titolare, è ex consigliere comunale e fedelissimo del sindaco. Fino a poco tempo fa era al vertice della società consortile Lilybeo Marsala, ex Gal, sciolta dal consiglio comunale. Una società che è servita a poco in questi anni. Ma che si è distinta per aver ottenuto dei contributi per il progetto del “Palangaro” che avrebbe dovuto mettere in campo una serie di provvedimenti concreti per il rilancio della pesca marsalese. Non se ne seppe più niente, se non per gli incarichi di consulenza che si sono auto affidati gli amministratori della partecipata.
 



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