Un Sindaco (di Valderice) e un Vicesindaco (di Castelvetrano). Sono Mino Spezia e Marco Campagna i due sfidanti per la segreteria del Pd in provincia di Trapani. Le loro candidature sono state depositate venerdì scorso, e al di là di come andrà a finire, certo è che si tratta per il Pd di un ricambio generazionale importante, che magari potrà mettere fine ai veleni degli ultimi anni. E, sicuramente, di un ritorno nel solco della "legalità" della vita di partito, dato che i democratici sono senza organismi dirigenti in provincia di Trapani da un anno, e a Trapani e a Marsala da ancora prima. Non si è riusciti a gestire le tensioni della campagna elettorale per il rinnovo delle amministrative, nel 2012, e il fatto che, fino a qualche giorno fa, si discuteva se rinnovare o meno la tessera all'ex consigliere provinciale Annamaria Angileri, la dice lunga su quanto quelle tossine siano ancora da smaltire.
Comunque, la corsa di Spezia e Campagna è cominciata. Il primo è nato e cresciuto nei Ds, che a Valderice avevano una tradizionale roccaforte, prima di perdere le elezioni contro Camillo Iovino, sindaco vincente di centrodestra nel 2008. Spezia è riuscito a riportare il centrosinistra al governo della cittadina. Più articolata la carriera politica di Campagna, che è stato consigliere provinciale e ora è vicesindaco a Castelvetrano di un sindaco di destra, Felice Errante, eletto con una inedita coalizione Fli - Udc - Pd.
Spezia ha scelto come slogan: «O si cambia, o si muore». Campagna dice invece: «Avanti». Entrambi puntano ad un partito aperto, che guardi al territorio e che ponga la legalità come una priorità nell'azione politica. Il Pd è infatti scottato da alcune vicende che hanno riguardato i suoi esponenti di punta, come Nino Papania, ex senatore di Alcamo, considerato dal Pd impresentabile proprio il giorno prima della presentazione delle liste.
Spezia si è portato avanti con il lavoro e ha anche indicato tre dei componenti della sua eventuale segreteria: Silvia Augugliaro, Vincenzo Di Stefano e Enzo Milazzo. Spezia punta «ad includere tutti nell'attività di partito». Campagna vuole «un partito unito.
La cosa singolare è che a questa sfida manca la componente che dovrebbe essere la maggioritaria in provincia di Trapani, i "renziani". Cosa faranno? E perchè non hanno un proprio candidato? Si pensava a Giacomo Tranchida, Sindaco di Erice, poi la cosa è sfumata. Perchè? La sensazione è che la battaglia di Angileri, Tranchida e compagni sia quella di puntare ad avere i numeri negli organismi chiave del Pd sfruttando l'ottimo momento di Renzi, senza schierarsi sulla sfida locale tra Campagna e Spezia. Tant'è che tutti i due i candidati sostengono di avere l'appoggio dell'area Renzi, e, dal loro punto di vista, hanno anche ragione.
Gli ex Ds sono con Spezia, così come l'area Civati. Campagna conta sull'appoggio di Gucciardi, pezzo da novanta del Pd trapanese. Spezia però ha dalla sua Giacomo Tranchida, che è uno che quando si muove riesce a portare grandi consensi con se. Proprio Tranchida ha alzato il tono del dibattito: "Vogliamo un Pd con la schiena dritta e non con il ventre molle. Il Pd non può escludere dalle liste Papania e poi Franceschini viene ad assolverlo politicamente proponendolo tra i "beati" per un ruolo di primo piano. Non si possono accettare, alle Regionali, i voti di Vito Torrente, socio di Pino Giammarinaro. Non si possono "acquistare" pacchetti di voti e non si può rischiare di alimentare un verminaio di clientele e corruttela nella sanità e nella formazione. A Castelvetrano il Pd deve essere chiaro sulla cittadinanza onoraria all'ex prefetto Sodano. Vogliamo un tesseramento trasparente e sapere chi sono gli iscritti". "Non accettiamo lezioni. Siamo a favore della cittadinanza onoraria. Noi l'antimafia la facciamo con i fatti" ha replicato Campagna".