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13/10/2013 06:55:00

Sbarco di migranti a Trapani. In 60 alla Casa di Riposo di Marsala che è senza soldi

Sono stati destinati a vari centri del territorio gli oltre 210 migranti arrivati venerdì pomeriggio al Porto di Trapani. Sono perlopiù cittadini somali, eritrei e siriani. I migranti sono stati intercettati nella notte già in acque libiche al limite con i confini maltesi, mentre si trovavano stipati in due gommoni. Ed è stata proprio una nave commerciale battente bandiera maltese a trarli in salvo su indicazione del comando generale della Guardia costiera. Da lì si è diretta verso Trapani dove però non ha potuto approdare per le grossi dimensioni. Allora si è fermata nel mare di Levanzo e i migranti sono stati fatti salire a bordo di un rimorchiatore scortato da due motovedette della guardia costiera.
I migranti hanno avuto tutte le cure del caso. All’arrivo al porto alcuni di loro hanno avuto bisogno di precise cure mediche perché praticamente disidratati. Alcuni migranti sono stati quindi trasferiti al Pronto Soccorso. A bordo anche due donne incinte. Una volta arrivati a Trapani due di loro hanno tentato di disfarsi di un telefono satellitare, beccati dalle forze dell’ordine sono stati poi portati via sospettati di essere gli scafisti. I migranti intanto sono stati trasferiti presso le strutture del territorio, suddivisi in diverse città. Ne sono stati ospitati 60 a Marsala, presso la Casa di Riposo Giovanni III. Sono arrivati a Marsala intorno alle 20 di venerdì su ordinanza del Prefetto di Trapani ospitati in un’ala dello stabile. Tra loro ci sono anche due bambini, uno di 3 mesi e l’altro di quattro anni.
A ricevere gli immigrati il Commissario Straordinario Ignazio Genna, l’assessore alle politiche sociali Antonella Genna, il capo di Gabinetto del Sindaco Antonia Zerilli e l’assistente linguistico. Le operazioni di trasferimento da Trapani a Marsala sono state coordinate dal vice questore Piero Angelo Sciacca, dirigente della Polstato marsalese assieme al comando Compagnia carabinieri diretta dal Capitano Carmine Gebiola.
Quattro delle persone giunte alla Casa di Riposo sono state successivamente, previo consulto con l’Ufficiale Sanitario dottor Giuseppe Morana, trasferite in ospedale per piccoli problemi di salute (disidratazione, stato febbrile, ecc.).
“Fin dal mattino eravamo stati avvisati dell’arrivo dei naufraghi che stanno vivendo un vero e proprio dramma – sottolinea l’assessore Genna. Il Commissario della Casa di Riposo aveva avvisato me e il Sindaco Giulia Adamo, organizzandosi con il suo personale per ottimizzare l’accoglienza. Da parte nostra abbiamo subito attivato l’ufficio tecnico e abbiamo potenziato le infrastrutture della casa di riposo con reti, materassi e coperte. Tutto si è svolto nel migliore dei modi e dopo essere stati tranquillizzati e rifocillati gli immigrati si sono ritirati nelle loro stanze per dormire”. A collaborare per l’accoglienza dei migranti nella Casa di Riposo anche l’associazione “Amici del Terzo Mondo” coordinata da Enzo Zerilli e Libera.
Già da ieri mattina i è partita la catena di solidarietà. Chi volesse donare viveri di prima necessità o vestiario può recarsi direttamente alla Casa di Riposo “Giovanni XXIII”. E' questo quello che necessita in questo momento, come soprattutto prodotti per l'igiene. Anche perchè la Casa di Riposo, che versa in una condizione economica disastrosa, non ha liquidità necessaria per soddisfare quanto ordinato dalla Prefettura. Ossia che agli ospiti vengano dati oltre vitto, alloggio, assistenza, e vestiario anche un pocket money di 2,50 euro ciascuno al giorno e una scheda telefonica con 15 euro di traffico. Cosa che è stata fatta, ma il commissario dell'Ipab Genna ha scritto al Prefetto spiegando appunto di non aver abbastanza liquidità per i prossimi giorni. Da lunedì non potrebbe essere in grado di garantire tutto ciò, che verrebbe pagato dallo Stato con 30 euro al giorno per ciascun ospite. Allora è stato chiesto un aiuto, un anticipo al Prefetto per poter sostenere i costi di questi giorni.
 



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