L’Ente di formazione CEFOP è stato condannato dal Giudice del Lavoro di Trapani Dott. Mauro Petrusa, a reintegrare nel proprio posto di lavoro 3 dipendenti dello stesso Ente, con l’obbligo di rifondere le retribuzione non percepite per effetto della cessazione del rapporto di lavoro.
I Lavoratori Bertolino Stefania, Carlo Caradonna, Maria Pia Mazzonello tutti assistiti dall’Avv. Vincenzo Perniciaro del foro di Trapani, hanno commentato la notizia riferendo che non potevano esistere figli e figliastri o meglio ancora lavoratori di serie A e serie B.
"La logica applicata dal datore di lavoro è distorta e diametralmente opposta a quella di cui alla legge 223/91"... "A monte, quindi, la sequenza applicata da parte dell'Ente resistente è in palese contrasto con la disciplina sui licenziamenti collettivi, in quanto il datore di lavoro ha dapprima licenziato i dipendenti, salva la facoltà di escludere il recesso per taluni di essi". Questi alcuni stralci che si leggono nella sentenza emessa dal giudice del lavoro in ordine alla reintegra dei lavoratori del CEFOP.
I Commissari dell’Ente in liquidazione, commentano i lavoratori, hanno agito senza rispettare la legge che disciplina i lavoratori in mobilità (L.223/91), escludendoli arbitrariamente. Atteggiamenti privi del più elementare buonsenso oltre che di ogni legittimazione giuridica.
Il Vice Segretario dell’UGL Scuola e Formazione di Trapani, Peppe La Porta che ha patrocinato la vertenza, esprime tutta la sua soddisfazione dichiarando: ”Giustizia è fatta, i lavoratori erano stati licenziati senza rispettare alcun criterio che si ispirasse a principi di obbiettività ed imparzialità come voluto dalla legge, piuttosto i Commissari hanno agito con insensata faziosità che il Giudice Mauro Petrusa ha ritenuto sanzionare”.