L'azienda di Trapani Castiglione vuole riprendere la mattanza. E così ieri pomeriggio si è tenuto un incontro nella sede dell'azienda alla presenza del biologo Antonio Di Natale, uno dei massimi esperti del settore e rappresentante della Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi. Il nodo da sciogliere è quello delle quote tonno che sono ampiamente insufficienti per dare spazio alle tonnare fisse.
I tonni possono essere pescati con il palangaro, la circuizione, le tonnare fisse e con la pesca sportiva. Quest'anno la quota assegnata all'Italia dall'Unione Europea è stata di 1.950,42 tonnellate. Di queste il 74% per il sistema della circuizione, il 13% per il palangaro, 8% per le tonnare fisse ed il 2% per la pesca sportiva. L'uno per cento è stato invece attribuito alla quota indvisa. La campagna 2014 indicherà nuovi numeri ed all'interno della quota italiana toccherà alla politica alzare la soglia e soprattutto la percentuale.
Tra un mese si terrà un vertice in Sudafrica per definire le quote tonne nel mondo. Poi toccherà all'Unione Europea ripartirle all'interno dei Paesi membri. Il terzo passaggio tecnico sarà quello del Ministero della Pesca italiano che dovrà ripartire le quote rispetto ai sistemi di pesca.