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02/10/2013 04:38:00

Carabinieri a casa dell'animalista Rizzi

Gli animalisti non hanno dubbi. E parlano di una vera e propria persecuzione messa in atto contro Enrico Rizzi, il giovane trapanese coordinatore nazionale dell’associazione “Animalisti italiani onlus”. Critiche per il suo operato, minacce, intimidazioni (appena qualche settimana fa Rizzi ha subito la rottura dei vetri dell’automobile, parcheggiata davanti casa) e le forze dell’ordine ‘inviate’ ripetutamente presso la sua abitazione.

Ieri, “l’ennesimo blitz”, così lo definiscono gli animalisti, delle forze dell’ordine. Ieri mattina intorno alle 12, il comando dei carabinieri per la Tutela della salute di Palermo, insieme al medico veterinario Roberto Messineo dell’Asp di Trapani, si sono presentati a casa di Rizzi per una ispezione igienico sanitaria.

Gli Animalisti Italiani, ricostruiscono quanto accaduto tramite una dettagliata nota stampa: “Proprio venti giorni fa, vigili urbani di Trapani ed ASP si erano recati a casa del giovane coordinatore, ma quella volta Rizzi negò l’accesso e tramite il suo ufficio legale depositò nei giorni successivi formale denuncia ai Carabinieri del Comando Prov.le di Via Orlandini.

Parrebbe che a seguito di questo ennesimo blitz vi sia stata una denuncia penale contro lo stesso Rizzi per presunti maltrattamenti. Il giovane animalista in quel momento non si trovava in casa e contattato telefonicamente dai suoi familiari, dava questa volta l’ok per eseguire qualsiasi tipo di accertamento.

I Carabinieri N.A.S. ed il personale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani così accedevano dentro l’abitazione senza però riscontrare segni di maltrattamento, denutrizione degli animali o stato di sofferenza. L’ispezione è durata circa un’ora.

Dal verbale redatto dall’Autorità infatti, testualmente si legge:”L’abitazione civile è situata all’interno di un terreno di duemila metri quadrati recintato da paletti e rete metallica e dove sono presenti, liberi, undici cani tutti regolarmente microcippati ed in possesso delle relative schede anagrafiche………sul tetto dell’abitazione esiste una terrazza su cui è stato realizzato un prefabbricato in legno dove durante i periodi di intemperie i cani trovano riparo…..la struttura è dotata di lettini e brandine in numero sufficiente per tutti gli animali……sono inoltre liberi di accedere all’abitazione privata dei proprietari e al terreno circostante……… a parere del Dott. Roberto Messineo i cani sono in buono stato di salute e nutrizione e non presentano segni riconducibili a maltrattamenti…….sono di indole docile ne si notano comportamenti aggressivi…….le condizioni igienico sanitarie dei luoghi di detenzione dei cani sono buone…..non si notano escrementi nelle zone pavimentate……le deiezioni degli animali vengono raccolte e depositate in appositi contenitori……dalla costatazione dei fatti si ritiene che la detenzione dei cani non è effettuata a scopo di commercio, addestramento o ricovero ma solo per affezione personale per cui non esiste l’obbligo di nulla osta del sindaco ai sensi dell’art. 24 D.P.R. 320/54……….si da atto altresì che è escluso che si tratti di allevamento in quanto i cani sono tutti sterilizzati…..non si notano odori sgradevoli e la struttura si trova in zona isolata…..per i suddetti motivi non può configurarsi l’esistenza di manifattura o fabbrica che produce gas o vapori o altre esalazioni insalubri che possono essere pericolosi alla salute degli abitanti”.

Rizzi comunica che nei prossimi giorni farà formale istanza di accesso agli atti per capire chi ha sporto denuncia contro di lui e per quale motivo e dichiara: “Ringrazio i Carabinieri del N.A.S. e il Dirigente dell’ASP di Trapani Dott. Roberto Messineo, per il modo professionale e corretto con cui si sono presentati a casa mia. Hanno fatto solo il loro dovere ed a loro va sempre tutta l’immensa stima ed ammirazione della mia associazione per il loro importante e prezioso lavoro che ogni giorno svolgono e che ha come unico obbiettivo la tutela dei cittadini, uomini ed animali. Sicuramente c’è qualcuno che tenta ancora di danneggiare l’immagine della mia persona e della mia famiglia, dichiarando falsità. Questi soggetti ne risponderanno nelle sedi opportune. La calunnia, per chi non lo sapesse, è un reato molto grave”.

 



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