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29/09/2013 06:17:00

Pasquale Calamia e le ruote tagliate: "Non so cosa pensare"

 

Qualche anno fa, nel 2008, da consigliere comunale del Pd a Castelvetrano, si alzò in aula per augurare, pubblicamente, la cattura di Matteo Messina Denaro, il suo concittadino, capo di Cosa nostra: “Spero che venga presto assicurato alla giustizia”, disse.  La reazione degli uomini del boss fu violenta. Una sera di Novembre, incendiarono la sua abitazione estiva nella frazione balneare di Triscina, e quell’episodio venne alla luce nell’operazione antimafia Golem 2. Adesso, per Pasquale Calamia, 38 anni, vice capo di gabinetto dell’assessore regionale Mariella Lo Bello un nuovo atto intimidatorio: le quattro ruote della sua auto, parcheggiata sotto casa, sono state tagliate. La notizia è stata data dal Presidente della Regione Rosario Crocetta, che ha in Calamia un punto di riferimento politico a Castelvetrano:  “La mia solidarietà piena nei confronti del valoroso dirigente e dell’assessore Lo Bello per l’azione di moralizzazione che stanno portando avanti all’interno della Regione”. Venerdì sera Lo Bello era proprio a Castelvetrano per un incontro su un tema molto caldo: l’abusivismo edilizio, soprattutto nella costa, con migliaia di case che, in base alla legge, andrebbero abbattute, perchè insanabili. “La settimana prossima – continua Crocetta- mi recherò in visita a Castelvetrano assieme all’assessore Lo Bello, per dire con chiarezza: nessuno pensi che si possa intimidire il governo regionale e tantomeno i propri collaboratori”.

“Sospetti? Nessuno, davvero” dichiara Calamia, che aggiunge: “Io vivo poco la realtà di Castelvetrano, per ora. Faccio il pendolare, ogni giorno vado a Palermo. Davvero, non so cosa pensare”.


Calamia, architetto, è capo di gabinetto viario all’Assessorato regionale al Territorio dallo scorso Gennaio.  Molto conosciuto a Castelvetrano per il suo impegno nella politica e nel sociale, ha ricevuto solidarietà istituzionale e politica unanime. Dal Sindaco della città belicina, Felice Errante, che parla di un “gesto compiuto da un manipolo di vigliacchi”, fino ai vertici del Partito Democratico, che nel processo “Golem 2”, si è costituito parte civile proprio in ragione dell’attentato incendiario subito da Calamia. Il  processo, che si celebra davanti al Tribunale di Marsala, è giunto alle battute finali. Nel corso delle ultime udienze hanno preso la parola  i difensori dei 13 imputati, tra i quali ci sono Matteo Messina Denaro e il “picciotto” Lorenzo Catanalotto, ritenuto dagli inquirenti proprio l’autore dell’attentato incendiario alla casa di Calamia, che causò danni stimati in 30.000 euro.



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