Sono fortemente indignato! Oggi giovedì 26 settembre 2013 al Corriere della Sera (Anno 138, numero 228, Euro 1,80 in vendita abbinata con la rivista Style Magazine) vi è – al suo interno – un altro allegato (gratuito) pinzato con due puntine da cucitrice, composto da ben 16 pagine “Corriere del Mezzogiorno – Speciale Sicilia”.
Come spesso capita in tanti servizi sia su carta stampata, televisivi che radiofonici mi aspettavo, “come al solito” di vedere parte del territorio della mia amata città di Marsala “attribuita” più o meno consapevolmente (“volutamente”) o più o meno inconsapevolmente (“erroneamente”) alla città di Trapani, “confusa” con la provincia di Trapani.
Di buona mattina quindi mi “spolpo” alcuni articoli e già mi spuntava alla mente una subdola (mia) insinuazione: oggi non c’è trippa per i gatti o, visto che mi piacciono di più, non ci sono ossa (o, meglio, ossi, trattandosi di animali) per i cani. Non leggo nulla su Marsala e nemmeno su Trapani e la cosa ovviamente (soprattutto per la prima città) mi rattrista. Di che speciale Sicilia si tratta? Continuo la lettura sempre più preoccupato (nell’indignazione) quando noto che ben 7 intere pagine pubblicitarie (più, a riquadri vari altre 4 pagine almeno) sono di aziende e/o di enti pubblici non della provincia trapanese. Dico tra me e me: vuoi vedere che si tratta non dico di una punizione verso le province che non hanno inserito pubblicità? O, volendo essere benevoli, un “premio” alle province che invece l’hanno inserita?
Su “ben” 15 articoli (su 16 pagine) non è possibile essere citati vagamente e soltanto su quattro articoli e precisamente su quello culinario (a tavola, pagina 12) semplicemente con “nel trapanese è molto diffuso il cous cous”, su quello religioso (Gli itinerari religiosi, pagina 10) con “la Processione vivente della passione a Marsala e la Processione dei Misteri a Trapani”, sui castelli (Itinerari, pagina 5) “E ancora ci sono Erice, l’antica città fortificata alle spalle di Trapani, dove la turrita cinta triangolare racchiude il castello di Venere e quello del Balio; mentre nel trapanese spiccano il castello di Alcamo e quello di Salemi”, sulle Riserve di Sicilia (L’ambiente, pagina 2) “Infine, famosa per la sua bellezza, la riserva dello Zingaro, uno dei pochissimi tratti di costa della Sicilia non contaminata dalla presenza di una strada litoranea.
Non dico che si doveva scrivere su Mozia (scandalosa la sua mancata citazione sull’articolo A spasso tra le antichità (di pagina 9 gli itinerari) considerando che tratta dello splendore siracusano del periodo a.C.) ma almeno una citazione sempre alla stessa pagina sull’articolo (pagina 9, dal titolo Siracusa) Templi patrimonio dell’umanità riferiti solo ad Agrigento; Non dico nemmeno che si doveva scrivere sul vino che si produce a Marsala e neppure sulle olive e sull’eccellente olio che si produce nel Belice, invidatoci da tutto il mondo.
Ma nemmeno fuorviare le notizie (pagina 1, al titolo Turismo, stagione tra luci ombre) quando si fa presuppore che il transito aeroportuale sia aumentato dell’1 per cento quando scrivono “che a settembre i dati della Camera di Commercio di Palermo hanno indicato a settembre un aumento di turisti stranieri dell’8 per cento. Dato confermato dai transiti agli aeroporti siciliani che però hanno visto circa il 7 per cento di italiani in meno atterrare sulle loro piste”.
Ecco, magari potevano aggiungere un articolo (il sedicesimo, almeno avrebbero pareggiato i servizi con le pagine dell’inserto) scrivendo sugli aeroporti siciliani con il “miracolo” dello scalo Vincenzo Florio di Trapani Birgi ed il suo notevole incremento, tra i maggiori in Europa per percentuale di incremento viaggiatori?
Sergio Oliva
P.S.: dimenticavo: il nome della città di Marsala si legge sì, ma soltanto in una mezza pagina pubblicitaria tra le città concessionarie di una marca di autovetture straniere!