Soppressione di 30 tribunali, di 220 sezioni distaccate e di 667 uffici del giudice di pace. È quanto prevede la riforma delle circoscrizioni giudiziarie, che entrerà in vigore il 14 settembre e che prevede, comunque, una fase di passaggio durante la quale alcune sedi continueranno a funzionare per esaurire le pendenze. Frutto di una delega affidata dal precedente Parlamento al governo, allora guidato da Berlusconi, poi ereditata dal governo Monti e dal ministro della Giustizia Paola Severino, la riforma viene portata a termine dall'attuale Guardasigilli, Annamaria Cancellieri.
Inizialmente i tribunali da sopprimere erano 37, poi sono scesi a 31. La riforma è stata impugnata anche di fronte alla Corte Costituzionale, che l'ha però salvata, ritenendola legittima, con una sola eccezione: Urbino, per la necessità di garantire permanenza del tribunale nei circondari dei comuni capoluogo di provincia alla data del 30 novembre 2011.
Otto uffici giudiziari per due anni, in base alle disposizioni del ministero della Giustizia varate la scorsa settimana, potranno continuare a funzionare nella vecchia sede per smaltire l'arretrato civile (e nel caso di Rossano, anche quello penale). Le 8 sedi sono state scelte in base a criteri legati alla popolazione (oltre 180mila abitanti) e alla sopravvenienza delle cause (6.874 l'anno). In Sicilia gli accorpamenti previsti sono quelli di Nicosia con Enna, di Modica con Ragusa, di Mistretta con Patti