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12/09/2013 04:47:30

Ztl a Trapani, comitati ancora all'attacco di Damiano

 «Da oltre un mese rilascia interviste dichiarando non meglio precisate strategie politiche contro la sua amministrazione, finalizzate a suo dire, a screditare il suo operato. A ciò si aggiunga, la sua preferenza di contestare alla stampa, la pubblicazione di disservizi e fatti oggettivi, con ciò negando l'evidenza di circostanze reali ravvisate. Parliamo ad esempio della denuncia di presenza zecche in via Ammiraglio Staiti, o della deficitaria derattizzazione e scadente discerbatura della città, o delle pessime condizioni dei bagni pubblici della Villa Margherita, e ancora delle precarie condizioni igieniche cagionate da insostenibili disservizi della pulizia delle strade. Piuttosto che cercare di risolvere le problematiche preferisce dichiarare che "la cittadinanza va educata" e che "è facilmente condizionabile".

La questione della zona a traffico limitato e le polemiche che ne sono seguite ha provocato anche  l'intervento del rettore della chiesa di San Francesco di Paola, mons. Vito Filippi. In una lettera afferma di aver appreso da alcuni fedeli la pubblicazione su un blog del resoconto di un'assemblea dei commercianti che si è tenuta in via Mercè riguardante le ztl. Nel blog, scrive «partendo da una frase che avrei pronunciato in un discorso a sostegno dei commercianti, si fa una ricostruzione a dir poco fantasiosa, sicuramente non veritiera e a tratti quasi offensiva. Come sacerdote e rettore della Chiesa San Francesco di Paola ho sentito il dovere di partecipare alla riunione che si è tenuta il 28 agosto per rendermi solidale con i commercianti. È vero che la ztl non favorisce la visita dei fedeli al Santo di cui tutti i trapanesi sono devoti: penso agli anziani e ai tanti ammalati. Era comunque un discorso marginale rispetto alla vera preoccupazione espressa dai commercianti, preoccupazione da me condivisa. Contesto invece l'affermazione 'Crollano anche le elemosine e la parrocchia corre verso il dissesto finanziario' perchè  non c'è nessun dissesto finanziario, né c'interessano le elemosine».