Abbiamo ricevuto un trattamento discriminatorio da parte dell’Assemblea consiliare, che da sette mesi teneva all’Ordine dei Lavori la suddetta delibera. Un intento persecutorio spiccatamente politico che ha travolto due famiglie, senza alcuna valutazione umana. Anzi, in piena contraddizione, i consiglieri che hanno votato lo scioglimento - e quelli che non hanno fatto nulla perché ciò avvenisse - si sono schierati a difesa dei lavoratori degli Scuolabus! Due pesi e due misure? Sicuramente scarsa sensibilità.
Licenziate. Abbandonate al proprio destino. Non siamo iscritte a nessun Sindacato e, pertanto, non ci aspettiamo alcun aiuto. Lo abbiamo messo in conto. La nostra forza è il nostro lavoro. Siamo state assunte nel lontano 1999 tramite selezione pubblica, aperta a tutti quindi, non per chiamata diretta (Avviso affisso pure all’Albo Pretorio comunale). Abbiamo sostenuto esami teorici e pratici su materie specifiche. I nostri titoli di studio, brillantemente conseguiti, sono stati valutati. Oggi, al contrario, li vediamo sciogliersi, denigrati, per colpa di beghe politiche disumane.
Dov’è la tutela delle professionalità? Dov’è la meritocrazia di cui tanto ci si riempie la bocca, gridata dai microfoni istituzionali?
Per 14 anni, con impegno e dedizione, abbiamo dimostrato attaccamento al lavoro; svolto mansioni anche diverse dal nostro profilo di assunzione. Ci siamo messe a disposizione di Assessorati e Uffici comunali per portare avanti iniziative e progetti relativi alla promozione e sviluppo del nostro territorio. Ci siamo guadagnate lo stipendio, altrochè. Abnegazione, zelo, senso di responsabilità. Tutto nella “macina politica”. Frantumato, polverizzato, disperso.
Non ci resta che ringraziare i consiglieri che hanno votato a favore dello scioglimento: Giuseppe Carnese, Guglielmo Anastasi, Alessandro Coppola, Walter Alagna, Giuseppe Cordaro, Giuseppe Milazzo, Francesca Angileri, Salvatore Di Girolamo, Antonio Agugliaro, Vanessa Titone, Giuseppe Fazzino.
Ci resta il dubbio sui consiglieri assenti: Alfonso Marrone, Daniela Cudia, Nicola Fici, Filippo Maggio, Rosanna Genna, Michele Gandolfo, Michele De Maria, Antonio Putaggio, Eleonora Milazzo, Vincenzo Russo, Vito Umile, Arturo Galfano, Gregorio Saladino.
Mentre non abbiamo alcun dubbio di essere le vittime di una strumentalizzazione politica, essendo le uniche a pagare per questo. Riteniamo che L’Ente Comune – in atto – resti l’unica Istituzione che può trovare una soluzione per riparare al grave danno fatto a due lavoratrici. Vogliamo crederci.
Dr.ssa Loredana Giacalone
Rag. Maria Arno