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10/09/2013 07:25:00

Il Giovinetto in viaggio. L'assessore Sgarlata replica al Sindaco: "E' colpa di Zichichi"

E’ uno scambio a muso duro quello tra il sindaco di Marsala Giulia Adamo e l’assessore regionale ai Beni culturali Mriarita Sgarlata sul Giovinetto di Mozia.

C’è tanta polemica infatti per i viaggi extra che l’importante scultura sta facendo in giro per il mondo. Quando la città si preparava a rivedere l’Efebo di Mozia, ecco che è arrivata la decisione di trasferirlo, dal Getty Museum di Los Angeles, al Museum of art di Cleveland dove starà fino al 24 gennaio. Ormai da due anni la principale attrazione del museo di Mozia, dove il Giovinetto viene solitamente esposto, viene sballottato da un continente all’altro. Il sindaco Giulia Adamo non ce l’ha fatta e ha invitato il Governatore Rosario Crocetta a intervenire. E non solo Crocetta. Contro ogni parere - scrive in una nota Adamo - , in danno a cittadini e visitatori, l'Auriga di Mozia continua a restare lontano dal suo Museo, da Marsala, dalla Sicilia. Si penalizza un territorio che - a parole - si vuole tutelare, contravvenendo altresì alle stesse norme regionali che, da tempo, fanno rientrare il Giovinetto tra quei <beni inamovibili>. Faccio appello al Governatore Rosario Crocetta affinchè intervenga per evitare questa nuova trasferta. E, soprattutto, perché non abbiano più a ripetersi tali scelte che, ove legate all'Assessore regionale di turno, rasentano più l'arbitrio che valorizzazione e promozione dei nostri gioielli culturali". Qui bisogna sottolineare che il Giovinetto di Mozia è conteso anche all’interno dei confini cittadini. Con il sindaco che vorrebbe farlo esporre al muse Baglio Anselmi, e la Fondazione Whitaker che gestisce l’isola di Mozia. Intanto alle parole del sindaco Adamo ha risposto lo stesso assessore Sgarlata che in sostanza ha rimandato ogni responsabilità al precedente assessore Zichichi. “Ho ereditato una vicenda piuttosto spinosa dal mio predecessore. Ai direttori dei due musei americani interessati ho chiesto se fosse mai stato formalizzato in un accordo scritto il prolungamento della mostra dal "Getty" al "Cleveland Museum of Art". Entrambi hanno ammesso che l'accordo non era mai stato sottoscritto e questo ci ha consentito di azzerare il clima conflittuale. Non c'era un atteggiamento aprioristicamente contrario a continuare la mostra a Cleveland, tra l'altro annunciata già da un catalogo distribuito da mesi con presentazione a firma dell'ambasciatore italiano negli Usa e inserita tra gli eventi dell'Anno della cultura italiana". E allora, visto che anche la Sgarlata sembra titubante, come mai è stata autorizzata questo gemellaggio con l’università di Cleveland? Tutto ciò “per una proposta avanzata dal direttore del museo, David Franklin, che ha previsto, come compensazione della disponibilità dei nostri reperti, l'allestimento di una mostra in Sicilia con costi totalmente a carico del museo prestatore”. La mostra, dal titolo Caravaggio and his followers, dovrebbe portare l'opera più importante e amata nel Museo di Cleveland, la "Crocifissione di Sant'Andrea" del Caravaggio, e altre tele di grandissimo valore di artisti caravaggeschi.. Quindi non abbiamo il Giovinetto ma dovremmo avere questi importanti dipinti. Ma in molti ricordano quello che accadde a Mazara. Anche qui la più importante opera d’arte in città è stata data in prestito .E si era pensato di prestare, come scambio alla pari alcune scultura, che però sembra non siano arrivate.



Cultura | 2024-07-30 14:55:00
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