La Sicilia con L.R. 9 del 1986 ha istituito le 9 Provincie Regionali affinchè le stesse, tra l’altro, si occupassero di una serie di tematiche di interesse sovra comunale quali le scuole secondarie, la viabilità ecc……
Con L.R. n.7 del 2013 la Regione Siciliana ha inteso sopprimere le provincie istituite con L.R. n. 9/86 al fine di “ ridurre “ le spese della politica e dare vita, entro il corrente anno, ai Liberi Consorzi Comunali, secondo quanto previsto dal suddetto art. 15 dello Statuto Speciale della Regione Siciliana.
Si è, pertanto, in una fase nella quale la Regione Siciliana sta definendo i criteri con i quali individuare i Liberi Consorzi Comunali e che per tale individuazione può certamente risultare utile il più ampio contributo di tutti, con la presente, pertanto, la scrivente Associazione Ambientalista propone quanto segue:
Per la formazione dei Liberi Consorzi Comunali è necessario che gli stessi siano individuati in forma condivisa e pertanto ciò richiede la più ampia partecipazione dei territori interessati. Per fare ciò è auspicabile affrontare tale individuazione dei liberi consorzi nell’ambito di una pianificazione territoriale regionale al fine di tenere presente i fatti oggettivi già caratterizzanti il territorio regionale ci riferiamo ad esempio alla esistenza delle 3 aree metropolitane, ai 5 parchi regionali ad aree omogenee per storia ed identità consolidata. Un esempio per tutti può essere ad esempio la Valle del Belice il cui territorio accomunato dal corso e bacino idrico del fiume Belice è anche fortemente caratterizzato dalla comune storia a seguito del sisma del 15 gennaio 1968, ancorchè ricadente in 3 provincie, Agrigento, Palermo e Trapani. Analogo ragionamento è possibile ipotizzarlo per i comuni della “Valle di Noto”, con il suo patrimonio storico, il barocco, riconosciuto nel 2002 dall’UNESCO patrimonio dell’Umanità.
Nell’area Trapanese, ad esempio, un Libero Consorzio Comunale potrebbe essere quello proposto dalla scrivente Associazione e comprendente i 9 Comuni di: Trapani, Erice, Castellammare del Golfo, Valderice, Paceco, Custonaci, San Vito Lo Capo, Favignana e Buseto Palizzolo (Elencati per numero di abitanti ),
Le ragioni della individuazione di questo Libero Consorzio Comunale sarebbero, tra l’altro, legate alla storia dell’agro – ericino e delle valli trapanesi nel quale:
il bacino marmifero, il secondo più grande d’Europa dopo quello di Carrara, ricade in gran parte nel Comune di Custonaci ed in parte nel Comune di Castellammare del Golfo;
la Riserva dello Zingaro ricade in parte nel Comune di San Vito Lo Capo ed in parte nel Comune di Castellammare del Golfo;
A sud del proposto Libero Consorzio Comunale si trova la Riserva Naturale delle Saline ricadente in parte nel territorio del comune tra Trapani e in parte nel territorio comunale di Paceco. Lo stesso dicasi per la Diga sul Torrente Baiata (che ha tutti i requisiti per diventare un possibile Parco territoriale) e il corso dello stesso torrente Baiata, confine tra i comuni di Trapani e Paceco.
Il Porto di Trapani con il suo centro storico diventerebbe la parte a valle di Monte Erice e l’interfaccia con l’Arcipelago delle Isole Egadi. Detto Libero Consorzio avrebbe nel territorio di Buseto Palizzolo il Comune a prevalente vocazione agricola. Anche se la funzione rurale verrebbe in parte assolta anche dall’entroterra trapanese, pacecoto, ericino e valdericino.
Pertanto il proposto Libero Consorzio Comunale di Trapani comprenderebbe n.9 comuni con 152.000 abitanti per una superficie complessiva di 800 Kmq circa.
Per far ciò è necessario che la nuova Legge Regionale preveda, tra l’altro, che i Liberi Consorzi Comunali siano dotati di un Ufficio di Piano la elaborazione della pianificazione strategica e per la elaborazione dei piani e programmi di interesse sovra comunale ( cosa che avrebbero dovuto fare per le soppresse province regionali ).
Per il Club di Trapani degli Amici della Terra
Il Presidente
F.to Arch. Carlo FODERA’