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06/09/2013 06:21:00

"Trapani Cambia" lancia una petizione per le dimissioni del Sindaco Damiano

L'estate sta finendo, ma il clima politico a Trapani è sempre più rovente. Il Movimento "Trapani Cambia" ha lanciato una petizione popolare per chiedere le dimissioni del Sindaco Vito Damiano e del consiglio comunale.

I motivi sono tutti raccolti nel testo della petizione,  dalla raccolta dei rifuti, ritenuta inadeguata, alla contestata decisione di ampliare la Zona a traffico limitato nel centro storico. Anche in consiglio comunale ci sta muovendo per sfiduciare Damiano. L'iniziativa è stata annunciata qualche tempo fa del Pd, e analoga iniziativa - a maggio, prima Damiano non è sfiduciabile - porta avanti Mimmo Fazio, ex Sindaco di Trapani, ideatore della candidatura Damiano, e oggi suo primo oppositore.

Per Trapani Cambia Damiano è un "Sindaco che ha abbandonato la città".  La petizione si può firmare a questo link

"Tutti i nodi vengono al pettine. Quando c'è il pettine", diceva così Sciascia e partiremo proprio da questo per raccontare quanto sta accadendo a Trapani.

Il rapido susseguirsi di comunicati su mozioni di sfiducia all'attuale Sindaco di Trapani, Vito Damiano, presentate da partiti o da singoli consiglieri comunali raccontano un "pettine" dai denti larghissimi che non scioglie nodi ma arruffa.
La necessità di un pettine dai denti strettissimi che inizi proprio dalle responsabilità dello stesso Consiglio Comunale è ormai fortemente sentita dalla cittadinanza tutta: pessima gestione della raccolta e della pulizia della città, tentativi maldestri di speculazioni su beni comuni della città, il dilettantismo con cui si è instaurata la zona a traffico limitato, l'arroganza di ristabilire in modo autoritario un presunto ordine che diventa, invece, limitazione delle libertà personali, l'assoluta assenza di soluzioni per rimediare a problemi atavici come l'erogazione dell'acqua corrente e la mancata cittadinanza onoraria all'ex prefetto antimafia Fulvio Sodano hanno portato ad una esasperazione tale che la sceneggiata della sfiducia risulta, oggi, insopportabile.
Da un lato abbiamo l'ex sindaco Girolamo Fazio, adesso deputato regionale organico al PDL che organicamente ha appoggiato proprio Damiano alle elezioni amministrative addirittura costruendo una lista in suo sostegno, il quale sente odor di possibile rielezione e quindi decide di annunciare una mozione di sfiducia ai danni dello stesso sindaco che ha contribuito ad eleggere e col quale aveva costruito un programma che intitolavano “Rinnovamento nella continuità”.
Dall'altro lato, invece, una opposizione che non è in grado di incidere sull'attività amministrativa spostando il consenso e costruendo le condizioni per una seria progettazione di una alternativa. La stessa opposizione che, pure lei, annuncia una mozione di sfiducia al sindaco che somiglia un po' ad un salvagente per il Generale.
Ma, del resto, in questa opposizione troviamo chi ha sostenuto Maurici, il candidato dell' Mpa di Lombardo, di Grande Sud di Micciché, dell'UDC che mai ha rinnegato Cuffaro e il cuffarismo.
A proposito, che fine hanno fatto Maurici e gli altri candidati sindaco? Dove sono finiti quelli che si dovevano votare perché avevano a cuore il futuro di questa città?
E, soprattutto, la vera star della vita politica trapanese, il senatore Antonio D'Alì, perché è "latitante"?
Immaginiamo che si stiano rinfrescando tutti le ali per tornare in grande stile come avvoltoi, che sentono puzza di cadavere mentre qui il cadavere è una città intera e ad ucciderla sono stati proprio loro.
E i grillini? In una delle città più grilline d'Italia non s'ode "cri cri" alcuno, figurarsi se possiamo aspettarci qualche vaffanculo.
La verità è che qui nemmeno loro volevano contrapporsi seriamente ad un sistema, quello che molti chiamano dei "poteri forti", che qui ha portato alla elezione di pregiudicati e condannati.
Noi ci siamo, non abbiamo mai smesso di raccontare la città com'è e come dovrebbe essere ed è proprio per questo che abbiamo deciso di iniziare una vera e grande petizione popolare per chiedere le dimissioni di un Sindaco che ha abbandonato la città e di un Consiglio Comunale complice delle scelte scellerate di questi lunghi mesi.


FAZIO. “Se decidessi di ricandidarmi a sindaco di Trapani avrei tutto da perdere e nulla da guadagnarci. Il sindaco l’ho fatto per dieci anni e sono orgoglioso ed onorato di avere potuto dare il mio contributo di cittadino alla mia città. Se oggi dico che l’attuale sindaco deve andare a casa è perché in poco più di un anno ha prodotto notevoli danni, sotto gli occhi di tutti, tradendo, l’indomani dell’elezione, il programma elettorale presentato ai cittadini e sul quale mi ero speso in prima persona, credendo fortemente sulla necessità della continuità di un percorso che consentisse ulteriori passi avanti nel piano di sviluppo e rinascita di Trapani”. Lo afferma l’ex sindaco di Trapani Girolamo Fazio, replicando alle affermazioni di Trapani Cambia, che ha avviato una petizione per chiedere le dimissioni dell’attuale primo cittadino.
“Io intendo continuare a dare il mio contributo alla mia città – prosegue Fazio -, perché me ne sento responsabile e perché, diversamente da chi se ne sta nei circoli e nei salotti a pontificare, giro per le strade, vedo la situazione, ascolto i miei concittadini e sia per il ruolo istituzionale che ricopro, sia per dovere civico non intendo stare a guardare il declino della nostra città, senza far nulla. Io, assieme a tanti trapanesi, ho un progetto per il rilanciare la città ed è il progetto che avremmo voluto portare avanti. Ho sentito e sento tante critiche, tante polemiche e tante richieste di dimissioni del sindaco, ma nessuna proposta alternativa concreta”.