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29/08/2013 04:48:57

Slitta di 5 mesi il ritorno a Marsala del Giovinetto di Mozia. Adamo: "Crocetta intervenga"

Marsala, l’Isola di Mozia, la Fondazione “Withaker”, l’Ente Parco e la Soprintendenza hanno dovuto arrendersi al volere dell’Assessorato regionale ai Beni culturali che ha deciso di far esporre l’Auriga al museo di Cleveland. La preziosa scultura di scuola fidiana, datata tra il 470 e il 450 a.c., si trasferisce dal J. Paul Museum di Los Angeles, dove è esposta dallo scorso anno. A Los Angeles il Giovinetto è arrivato dopo la tappa londinese durata sei mesi al “British Museum” in cui è stato una delle principali attrazioni artistiche delle Olimpiadi del 2012. Dopo l’esposizione a Los Angeles il Giovinetto doveva tornare a casa a settembre, ma la Regione ha deciso di fargli fare un altro viaggetto, ed esporlo per 5 mesi a Cleveland, dove rimarrà dal 6 settembre al 24 gennaio 2014.
Una bella beffa per quanti aspettavano la principale attrazione del museo di Mozia a fine estate. Con la Regione che in pratica si è rimangiata ciò che aveva assicurato l’ex assessore regionale ai Beni Culturali Sergio Gelardi (oggi dirigente generale presso lo stesso assessorato) che aveva a suo tempo annullato la trasferta di Cleveland per non penalizzare i turisti in visita a Mozia. C’è tanta amarezza e anche preoccupazione, perché la soprintendenza di Trapani è stata molto scettica sul continuo spostamento di un’opera così importante e delicata che rischierebbe di danneggiarsi. I più delusi sono stati i tanti turisti che in questi due anni sono arrivati a Mozia non trovando la prestigiosa statua. E non la troveranno, quindi, ancora per parecchio tempo. Intanto è battaglia tra la Fondazione Whitaker e il consiglio comunale di Marsala sulla destinazione futura dell’Auriga. Perché a Sala delle Lapidi è stato proposto di portare il Giovinetto, alla fine del suo lunghissimo tour, al museo Baglio Anselmi a Marsala dove venne esposto per la prima e unica volta in occasione dell’inaugurazione del museo, nel 1986. "Ci sembra doveroso sottolineare - scrivono in una nota i componenti della commissione Turismo - che la statua fa parte del Patrimonio indisponibile dello Stato in possesso della Regione siciliana, e come numerosissimi altri reperti provenienti dagli scavi condotti a partire dagli anni Sessanta del Novecento a Mozia, è esposta nel Museo privato “Giuseppe Whitaker”, proprietà della omonima Fondazione, che trae un notevole vantaggio economico dalla presenza dell’Auriga. Mentre l’ingresso al Museo archeologico Baglio Anselmi costa solo € 4,00 e € 1,00 per i residenti, per visitare il museo di Mozia e ammirare l’Auriga il costo è di ben € 9,00 (oltre il costo del trasporto in barca) ed ai residenti € 6,00. Tali introiti, derivanti principalmente dalla fruizione di un “Bene comune”, vanno ad esclusivo beneficio di una Fondazione privata (peraltro finanziata dalla Regione) e non recano alcun vantaggio all’economia del territorio dato che i flussi turistici verso l’isola di Mozia escludono spesso il Museo “Baglio Anselmi” e pertanto la stessa città di Marsala". Insomma, è sempre molto desiderata e contesa l’Auriga, e da oltreoceano sta lontano dalle baruffe di casa nostra. In tutto ciò non potendo vedere l’originale, è stato pensato di fare una copia della statua. A realizzarla, in collaborazione con la Regione e la Fondazione Whitaker, è stata la Missione archeologica a Mozia dell'Università di Roma La Sapienza, che con innovative tecnologie ha riprodotto una copia identica del prezioso reperto. Ma neanche questa copia è stato esposto a Mozia. Sulla questione dell'Auriga è intervenuta anche Giulia Adamo:"Contro ogni parere, in danno a cittadini e visitatori, l'Auriga di Mozia continua a restare lontano dal suo Museo, da Marsala, dalla Sicilia. Si penalizza un territorio che - a parole - si vuole tutelare, contravvenendo altresì alle stesse norme regionali che, da tempo, fanno rientrare il Giovinetto tra quei <beni inamovibili>. Faccio appello al Governatore Rosario Crocetta affinchè intervenga per evitare questa nuova trasferta. E, soprattutto, perché non abbiano più a ripetersi tali scelte che, ove legate all'Assessore regionale di turno, rasentano più l'arbitrio che valorizzazione e promozione dei nostri gioielli culturali".